A partire dalla domenica 10 gennaio 2016 Kyriakos Mitsotakis è il nuovo presidente della Nuova Democrazia, il grande partito di centrodestra greco. Il signor Mitsotakis, 47 anni, ha vinto l’elezione con i voti del 52,4% dei circa 335.000 membri del partito che hanno partecipato alla votazione. La sua vittoria ha ribaltato tanto le previsioni quanto i risultati del primo turno, in cui si era classificato secondo ottenendo il 28,7%, contro il 39,6% di Evangelos Meimarakis.
Kyriakos Mitsotakis rappresenta l’ala liberale della ND, come nel passato fece suo padre Konstantinos Mitsotakis, presidente del partito tra 1984-1993, e sua sorella Dora Bakoyanni, godendo inoltre dell’appoggio degli ambiti liberali e riformisti greci in genere. Ha compiuto studi importanti in grandi università americane e una carriera professionale notevole; viene costantemente eletto deputato dal 2004. Da ministro del governo Samaras (2012-2015) , è stato il difensore più convinto delle riforme, insieme ad Adonis Georgiadis, non evitando di scontrarsi apertamente coi privilegi corporativi del settore pubblico.
Adonis Georgiadis difende in gran parte le posizioni tradizionali della destra greca conservatrice sulle questioni nazionali e sociali, ma adotta un atteggiamento perfettamente liberale in materia economica, dichiarandosi ammiratore di Ronald Reagan e Margaret Thatcher, cosa inedita per la politica greca. È stato anche lui candidato alla presidenza, ottenendo l’11,4% dei voti nel primo turno, per sostenere in seguito attivamente Mitsotakis. Ritengo che il suo ruolo sia stato fondamentale, e continuerà ad esserlo, in quanto ha rafforzato l’influenza liberale all’interno della destra conservatrice, controbilanciando l’inclinazione statalista di essa, fatto decisivo per la vittoria dell’ala liberale. Quest’ultima è tradizionalmente minoritaria nel centrodestra greco, e infatti, si tratta della prima volta dopo il 1993 che un liberale riesce a diventare presidente della ND.
La nuova leadership del centrodestra greco intende eseguire un’opposizione dura contro il governo Tsipras, intraprendendo una battaglia ideologica profonda, allo scopo non solo di tornare al potere, ma anche di inaugurare un percorso che porterà all’abbattimento dell’egemonia ideologica della sinistra nella società greca.
La vittoria liberale è ancora più importante perché ottenuta contro un fronte politico e mediatico composto da esponenti dello statalismo sia di destra che di sinistra. Punto di riferimento di questo fronte è Kostas Karamanlis, lo stesso ex presidente della ND (1997-2009) e nipote del suo fondatore storico, il quale continua a essere molto popolare fra i sostenitori del partito. L’ambiente che ruota attorno a Karamanlis ha preso apertamente posizioni ostili contro Mitsotakis e ha sostenuto con tutte le sue forze la canditatura di Meimarakis, così come hanno fatto i media simpatizzanti con Syriza. Si potrebbe infatti dire che ci sia un’alleanza informale tra Tsipras e Karamanlis, istituita già prima dell’avvento di Syriza al potere, che evidentemente cerca di assicurare la sopravvivenza politica dell’establishment statalista-populista.
Questi fatti vengono ad aggiungersi a una tendenza nota, ed evidenziano le grosse difficoltà che il nuovo presidente della ND e il suo entourage dovranno affrontare e superare per riuscire a riformare prima di tutto il partito stesso, e poi il contesto socio-economico greco. Dopo decenni di dominio politico e ideologico statalista il compito delle forze riformiste è estremamente difficile. Ma in ogni caso se il gennaio 2015 è stato segnato per la Grecia dall’affermazione del governo rossobruno Syriza-Anel, il gennaio 2016 porta una modifica radicale delle carte del gioco politico.
La società greca a partire dal giugno 2015, con le inaspettate e spontanee manifestazioni massicce pro-Europa, ha dimostrato di avere risorse ignote di razionalità. Sembra che il trionfo dello statalismo nazional-populista puro e la sua condotta una volta trovatosi al potere, abbia provocato una scossa alla società greca, attivando una maggioranza silenziosa, che dispone di un potenziale tale da invertire il corso degli eventi. Come ha dichiarato il signor Mitsotakis dopo la vittoria, «a partire da oggi comincia il conto alla rovescia per la chiusura del capitolo del populismo in Grecia; il signor Tsipras deve prenderne atto». Speriamo bene.