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A Roma c’è un evidente problema con la comunicazione

Roma - Gualtieri

Il sindaco di Roma Gualtieri, seppur con qualche errore, sta cercando di sistemare una metro A con strutture primordiali. La popolazione romana, però, è perennamene irata con il primo cittadino romano, perché? La risposta potrebbe avere a che fare con i problemi di comunicazione.

Partiamo da un presupposto: i vagoni della metro A di Roma hanno una deroga da parte del ministero dei trasporti (6 mesi), perché non sono a norma. Il problema però non nasce con la gestione Gualtieri. La situazione non è peggiore di quella precedente dove la sindaca uscente, tra vari errori, non ha avuto il coraggio di prendere decisioni difficili. La colpa maggiore della Raggi è stata quella di aver fatto finta di nulla su un’enorme necessità della città di Roma: l’ammodernamento dei servizi. Cinque anni di parole e nulla più.

Veniamo al dunque. Da un anno a questa parte a Roma la linea A chiude alle 21, provocando diversi disagi ai cittadini. Questo perché devono essere fatti i lavori di ammodernamento di una struttura che definire fatiscente sarebbe il più nobile dei complimenti.

Comunicare la situazione? No grazie.

La situazione è stata gestita mediaticamente in maniera imbarazzante. Per prima cosa gli addetti stampa del comune di Roma non hanno apportato nessun tipo di strategia comunicativa. Ci si è dati solamente alla “civil war”, dando in pasto alle folle un sindaco che, tra mille errori e difficoltà, sta portando avanti una sacrosanta battaglia per Roma e la sicurezza dei suoi abitanti.

Dall’inizio dei lavori nessun tipo di stampa amica ha provato a spiegare la situazione, le uniche risposte erano solo sulla giustezza del provvedimento e l’impossibilità di prorogare i lavori. Sarà bastato? Ovviamente no. Come può una popolazione di 5 milioni di abitanti, che si regge sul populismo (come il resto d’Italia), prendere per buona solamente la giustezza del provvedimento? Infatti, la cittadinanza romana è sull’orlo di una guerra contro il sindaco. Sui social i toni sono sempre più tristemente accesi contro la sua inoperosità, quando invece Gualtieri è attivissimo per Roma. Non è attivo per niente chi invece lavora per lui lato comunicazione.

Roma gestita come fosse una città di provincia.

Ma ci vuole un post su Facebook del sindaco di Roma per spiegare il perché debbano essere fatti i lavori dentro la linea A? Non basta vivere nella città e notare che letteralmente piove dentro la metro? Per carità , il popolo romano è unico nel bendarsi gli occhi e urlare allo scandalo, però sarebbe stata assolutamente utile una campagna di informazione sui pro e i contro del provvedimento (almeno sul breve periodo). Un post su Facebook può bastare per chi abita ad Artena, Cave o altre città di provincia che non godono di copertura mediatica come Roma. Nella capitale d’Italia ci vuole di più, tuttalpiù se la popolarità del sindaco è scesa e di conseguenza le visualizzazioni e reazioni ai post sui social.

Gualtieri ha così perso di credibilità, pur portando avanti una buona causa, a dimostrazione che la gestione della comunicazione in ambito amministrativo e cittadino è fondamentale. Non basta essere di destra o di sinistra, fascisti o comunisti, per lavorare nel giusto basta farlo bene, e spiegarlo altrettanto bene. Roma intanto continua ad essere invasa da tremila problemi, mentre i romani che giocano a mosca cieca

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1 comment

Cecato 12/09/2023 at 09:55

E certo! Alla fine il problema è dei romani che non ‘capiscono’.
Com’è il rancio? Ottimo e abbondante, signore!

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