1. Salvini riconvoca al Viminale le parti sociali. In questo momento è, de facto, ministro dell’Interno, Presidente del Consiglio, ministro dell’Economia e ministro del Lavoro e, grazie all’articolo 1 del decreto sicurezza, ministro delle Infrastrutture.
2. La notizia però è un’altra: ieri era in ufficio! Un paio d’ore appena, poi è volato a Monza a farsi selfie alla festa della Lega.
3. Dopo è partito per un tour nelle spiagge: prime tappe Sabaudia (dove non c’era quasi nessuno ad attenderlo) e Anzio. Dopo l’inno di Mameli si prevedono cubiste scatenate al grido di “ma che ce frega ma che ce importa se dentr’ al vino c’ha messo l’acqua. E noi je dimo e noi je famo c’hai messo l’acqua e non te pagamo”.
4. D’altra parte la Lega è abituata a non pagare. Bossi la sfanga con la prescrizione, Salvini i 49 milioni non li restituisce.
5. Il decreto sicurezza è legge. Mattarella firmerà e si renderà per l’ennesima volta complice. Altro che eroe difensore della costituzione.
6. Oggi in Parlamento sul voto sulla mozione contro la TAV. Di Maio, in perenne crisi di identità, ha affermato: “non l’abbiamo proposta noi 5 stelle, la propone il parlamento”. Una specie di mozione zero.
7. Umberto Bossi prescritto dicevamo. Non sconterà i 2 anni e 6 mesi per truffa. Nel suo curriculum però ci sono:
– condanna a 8 mesi per la tangente Enimont. – condanna a 4 mesi per resistenza a pubblico ufficiale. – condanna a 1 anno e 4 mesi per vilipendio alla bandiera. – condanna a 18 mesi per vilipendio al Capo dello Stato. – condanna a 5 mesi per diffamazione pluriaggravata. – condanna a 1 anno per istigazione a delinquere. – condanna a 2 anni e 3 mesi per appropriazione. indebita. Su quest’ultimo il tribunale poi ha dichiarato il non luogo a procedere perché il danneggiato (la Lega di Salvini) non ha presentato denuncia o querela.
Tutto torna, o no?
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Anche qualche altra notizia è passata in secondo piano: le proteste a Mosca, dove la gente che manifesta per avere almeno una parvenza di elezioni democratiche è stata manganellata dagli scagnozzi di Putin, che per l’occasione ha pure recuperato dai rifiuti Sergei Kusyuk; le proteste ad Hong Kong, il perfetto somarista indiano che sta portando il Kashmir al caos, etc. Tutte cose che disturbano l’idea dell’italiano medio che gli uomini forti e i dittatori portino il benessere.
Tutto giusto. Il guaio è che gli italiani che votano per Salvini pare siano in aumento, sensibili sia al disagio, al “rancore” dovuto al mancato sviluppo economico (V. dato OECD degli ultimi 20 anni, dai quali appare come il ns. PIL/pro-capite è leggermente calato unico caso nei paesi OECD) e alle conseguenze non contrastate della globalizzazione, sia al mutato stile (si fa per dire) comunicazionale di Salvini e dei grillini (V. Sabino Cassese: Il popolo e i suoi rappresentanti. Roma, Edizioni di storia e letteratura, 2019, p. 116 e intervista a Il Foglio del 6 agosto 2019), che si basa sull’asciolto continuo dei sentimenti popolari, una specie di continuo sondaggio” effettuato anche attraverso i social che “consentono di avere continue conoscenze del popolo tramite sentiment analysis, e di followers, il cui cerchio si amplia continuamente mediante influenza continua di altre opinioni”. Il Foglio cita anche un’indagine di Sociometrica fatta durante la campagna EU du 3 milioni di record (tweet scambiati negli ultimi giorni di campagna elettorale, che ha consentito di notare che i temi Salvini e Sea Watch hanno dominato e che la campagna condotta da Salvini h alimentato, influenzato, rafforzato, orientato pensieeri e sentimenti popolari”.
Trovo sottile e illuminante questa intervista de Il Foglio.