Da mesi si continua a definire “di centro-destra” la coalizione composta da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Niente di più falso.
Un partito o una coalizione di centro-destra moderno non parla quotidianamente di come togliere diritti civili ottenuti dopo anni di battaglie. Si pensi ai Conservatori inglesi, alla CDU di Angela Merkel, agli stessi Repubblicani francesi.
Vede come priorità la sburocratizzazione per migliorare la vita delle imprese e dei cittadini, parla di digitalizzazione e snellimento della pubblica amminsitrazione, argomenti mai toccati dai partiti sopracitati, anzi nella riforma Bongiorno è prevista l’assunzione di migliaia di statali.
Considera la meritocrazia il più forte tra gli ascensori sociali ed ostacola con forza pratiche clientelari.
Mette al centro la sostenibilità dei conti pubblici (sfasciati in passato anche dal centro-destra berlusconiano a dire il vero). I nostri eroi invece, con capitan Salvini in testa, più debiti e deficit fanno e più sono contenti.
In Italia un centro – destra non esiste: esistono una destra sociale inetta e parolaia che per fare numero trascina con sé un partito che fu moderato, oggi alquanto derelitto e trasandato (e che anche durante i suoi anni migliori ha governato più per sé stesso che per il paese).
Che testate giornalistiche e media in generale vendano questo aborto di coalizione come Centro-Destra fa capire molto sulla qualità dell’informazione italiana e spiega in parte il declino del paese.
Purtroppo, ad oggi, una coalizione di (centro) destra degna di tal nome non esiste. Eppure, ne avremmo tremendamente bisogno.