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Esteri

Russiagate, ora Barr vuole sentire l’ex capo della Cia di Obama

Russiagate. L’ex capo della Cia ai tempi di Obama, John Brennan e l’ex direttore della Intelligence James  Clapper potrebbero essere ascoltati da John Durham (nella foto), il procuratore a cui l’attorney general William Barr ha chiesto di investigare sul presunto sabotaggio della campagna elettorale di Donald Trump del 2016.

Lo dice NBC citando fonti dei servizi Usa, aggiungendo che il team di legali del DOJ si sta allargando per approfondire le indagini. Sempre secondo NBC ci sarebbero tensioni e attriti fra la Cia e il Dipartimento di Giustizia sui documenti che avrebbe in mano Durham nella indagine.

Insomma quello che in Italia è gia stato derubricato a fake news da politici di primo piano del nostro Paese, diventa invece ogni giorno che passa sempre di più la ipotesi investigativa del Dipartimento di Giustizia Usa, anche se per ora quello che manca sono le prove fattuali. A parte i tweet di George Papadopoulos.

L’ex consigliere della campagna elettorale di Trump, Papadopoulos, nel 2016 sarebbe stato agganciato da un agente provocatore, Joseph Mifsud, che voleva raggirarlo con la storia di email compromettenti su Hillary Clinton, per poi trascinare nel fango Trump accusandolo di aver tramato con Putin.

Mifsud, che è sparito dalla circolazione, secondo le fonti citate da NBC, non era un agente russo bensì un uomo della Intelligence occidentale, con relazioni di alto livello sia nel mondo politico sia nella comunità spionistica europea, russa e americana,

L’indagine si allarga perché, sulla base della testimonianza rilasciata da Papadopoulos, sarebbero state più di una le persone impegnate a incastrare l’ex consigliere di Trump.

NBC ricorda la donna londinese, attaché della FBI in Gran Bretagna, che avrebbe spinto Papadopoulos a incontrarsi con Mifsud a Roma. Papadopoulos avrebbe quindi raccontato del suo incontro al diplomatico australiano Downer, che a sua volta avrebbe avvertito la intelligence del suo Paese, che a sua volta avrebbe avvertito la FBI, che a sua volta avrebbe fatto scattare la operazione Crossfire Hurricane, con cui il Bureau, secondo Papadopoulos, puntava a infiltrare con diversi agenti la campagna di Donald Trump.

Altri agenti FBI sarebbero stati coinvolti nel depistaggio, sempre secondo NBC, subito dopo il lancio della operazione Crossfire Hurricane. La donna londinese, infine, negli anni precedenti, sarebbe stata collegata a Robert Mueller, il superprocuratore che ha investigato sul Russiagate, cioè sulle presunte interferenze russe nella campagna per le presidenziali Usa del 2016, riporta ancora NBC.

L’inchiesta di Mueller non ha trovato evidenze specifiche sulle interferenze Usa. E’ stata insomma un buco nell’acqua. In compenso ora si attende di capire dove andrà a parare l’indagine del Dipartimento di Giustizia americano. Tutte fake news? 

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