Economia & FinanzaSpeaker's Corner

Mes: Riemergono le Paturnie Sovraniste

Italia in precario equilibrio

L’emergenza Covid-19 ha risvegliato il neurone dei sovranisti al grido di “ci sono altre priorità”. I Dibba di ogni colore ci ricordano, scandalizzati, che il 16 marzo l’Eurogruppo discuterà l’accelerazione della ratifica della riforma del Mes.

La riforma del trattato si discute dal settembre 2017 e a giugno 2019 si è arrivati ad un testo condiviso da ratificare. Grazie alla scempiaggine e alle incertezze elettorali del nostro governo (si votava in Emilia Romagna e in Calabria!!!) abbiamo ottenuto una proroga dell’appuntamento ottenendo che il termine ultimo sia giugno.

Ma, poiché l’Europa intera sta sprofondando in una crisi dalle dimensioni ancora sconosciute, l’ordine del giorno che già prevedeva la riunione del 16/3 è stato mantenuto.
Infatti il brusco stop dell’economia potrebbe rendere imprescindibile un programma di aiuti per quei Paesi dell’eurozona più esposti. E qual è il Paese europeo più debole? Ma naturalmente l’Italia, signora mia.

Già accreditati di un miserevole + 0,2% di crescita ed esposti per via dell’abnorme debito pubblico al downgrade delle agenzie di rating verso il livello spazzatura e alla sfiducia dei mercati che dovrebbero acquistare il nostro debito nei mesi a venire, senza un meccanismo solidale potremo trovarci presto ad essere la nuova Grecia.

Supponiamo uno scenario in cui lo stop dell’economia dura 15 giorni. In Italia mediamente il PIL è pari a 430 bn a trimestre. Due settimane di fermo quasi completo (considerando le ridotte capacità di ripresa) sono all’incirca 70 bn di mancata produzione, compensata in parte dai 25 miliardi di intervento pubblico straordinario (cui si aggiungeranno 20 bn di clausole di salvaguardia posticipate o annullate); intervento, ovviamente, in deficit.

Secondo questi conti grezzi a fine 2020 avremo un rapporto debito/Pil superiore al 140% con un -3% di deficit. Lo so, molti diranno che sono ottimista ma oggi mi sento buono. Ricordo che ancora oggi, a 12 anni di distanza dal famigerato 2008, non abbiamo raggiunto quei livelli di Pil.

Passato l’incubo sanitario saremo molto più deboli di quanto già non siamo oggi.
Se, sia mai, dovessimo aver bisogno di aiuti, ovvero di un’emissione straordinaria di bond controgarantita dall’ESM, ché di questo di tratta, dei tanto invocati eurobond, questo sarà il modo più veloce e più indolore di uscire dalla crisi.

Si ma, dicono, dovremo poi presentare all’eurogruppo un programma “neo-liberista” di messa in ordine dei conti pubblici. E con cio’?. Pretendiamo di essere aiutati, di non pagare l’assicurazione e pure di continuare a gettare risorse nella toilette?

Quale sarebbe la giusta alternativa per i nostri eroici scappati di casa?
Fare sovranamente debito a go-go. Sarebbe il default. Ma vuoi mettere la soddisfazione di fallire senza dar conto a nessuno?

1 comment

Dario Greggio 12/03/2020 at 21:05

la fine dell’itaglia, dopo quello che mi avete fatto. QUALSIASI COSA, pur di vedervi DEFLAGRARE!

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