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La Lega, le donne musulmane e i diritti negati

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In Brianza in questi giorni è stata negata una festa in piscina rivolta a sole donne islamiche. Le accuse ridicole sono arrivate dai consiglieri comunali della Lega, i quali hanno visto questo evento come pericoloso e pensato per la “segregazione femminile”.

A Limbiate, il prossimo 9 Luglio, si sarebbe dovuto svolgere l’evento organizzato da bahaja-it e legato al mondo femminile islamico. Una festa, anzi un pool party, al quale avrebbero partecipato solo donne musulmane. Nulla di strano essendo l’evento una festa privata. Non possiamo definire come “segregazionista” una festa privata, anche pubblicizzata sui social. Ci sono decine di feste etniche organizzate annualmente dalle comunità sudamericane, che affittano ambienti e fanno dei raduni per conoscere vecchi e nuovi membri di una data comunità. Semplicemente, è una cosa normale.

Immaginate di fare una festa e, sempre seguendo le norme prescritte dalla legge, di rendere questo evento esclusivo. Se, a rigor di legge, potreste farlo, non dovrebbe arrivare nessuna deputata, di nessun partito, a mettere bocca sulle vostre decisioni libere e legittime. Come riporta infatti Skytg24, la deputata della Lega Tovaglieri ha parlato di mancate misure di sicurezza, come lo spegnimento delle apposite telecamere, fatto che non desta però stupore per altre celebrazioni, in medesimi luoghi come hotel o piscine private.

Sempre riferendosi a questo episodio, la deputata leghista “Non possiamo più accettare l’alibi della discriminazione e dell’integrazione difficile, quando sono gli stessi immigrati musulmani a volersi isolare dalla società in cui hanno scelto di vivere, perpetuando usi e costumi incompatibili con i nostri, che stridono con le conquiste e con i diritti faticosamente raggiunti dalle donne in Occidente“.  

Da qui si capisce il tentativo, anche abbastanza superficiale, di voler stigmatizzare un evento culturale come inferiore soltanto perché riconducibile a dei costumi diversi. Mi dimentico sempre che l’addio al nubilato e celibato siano feste dove possono essere presenti sia donne che uomini..

Lo stesso proprietario della struttura “Il Gabbiano” di Limbiate, ha descritto così la situazione a : “le restrizioni paventate per la giornata non sono in accordo con i nostri ideali“, essendo “persone che in primis tengono alla tutela e all’emancipazione delle donne“. Anche qui, da quanto trapela, si è cercato di riallacciarsi al tema dell’emancipazione femminile, secondo me erroneamente.

Molte cose non tornano. Si parla di segregazione femminile quando è un evento presenziato da sole donne? A me sembra più che altro che la politica, in particolar modo un partito con una sottile predisposizione alla critica verso gli immigrati, abbia spinto il gestore ad annullare la prenotazione. Fatto, sempre per il sottoscritto, osceno e discriminatorio, andando a negare un diritto a delle donne che volevano avere solo un intimo momento di comunità. Diversi esponenti della Lega, dopo aver appreso la notizia, hanno fatto presente che questa fosse stata una vittoria del partito a capo della regione Lombardia. Una vittoria senz’altro per quanto concerne la stigmatizzazione dello straniero, su questo non vi è dubbio alcuno.

Dopo i fatti di Parigi, che ha una realtà etnica, sociale e abitativa completamente diversa da quella italiana, l’Italia, in piccolo, ha voluto dar prova della sua “tolleranza zero” verso coloro che non vogliono integrarsi. E se invece si fosse persa un’occasione di integrazione, favorendo eventi più piccoli, ancora più privati? Come sempre, quando si parla di persone non cristiane, la Lega fa un bel passo nel vuoto.

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1 comment

dario greggio 18/07/2023 at 18:39

cmq godo, ogni umano che soffre è un Bene

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