Speaker's Corner

I liberali per Salvini

Dopo i liberali berlusconiani e i liberali renziani, ecco spuntare una nuova categoria politico-antropologica: i liberali per Salvini.

Ve ne sono di vari tipi: dagli ex radicali Chirico e Capezzone, ammiratori di Craxi come Gervasoni, giornalisti tipo Sechi e i suoi emuli (Castellani and co), alcuni editorialisti che orbitano attorno al quotidiano Italia Oggi, passando per il filoso Ocone, Porro e Nordio – il quale, fino a ieri, prima di sposare la causa di Salvini, pareva una persona equilibrata e ragionevole oltreché un liberale adamantino. Tutti accomunati dall’essere stati ammaliati primo o dopo dal nuovo Uomo forte della politica italiana.

Il loro ruolo, in TV, sui giornali, sui social network è quello di diffondere il verbo Salviniano, senza sperticarsi in elogi, ma in maniera più subdola e sofisticata – d’altronde sono pur sempre intellettuali mica sempliciotti incolti come il loro amato leader. La loro è un’azione di fiancheggiamento: si scagliano con veemenza, per sbertucciarli, contro i soliti bersagli polemici (Soros, il Pd, Rackete ecc), adoperano gli stessi argomenti ripetuti allo sfinimento, anche se con un linguaggio appena più sfumato, depistando l’attenzione da ciò che combina il ministro degli interni. E allora ecco Chirico e Nordio cavillare sul perché le azioni di Salvini, ad esempio il sequestro di navi appartenenti alle ong, sarebbero lecite in punto di diritto e i magistrati che lo vogliono incriminare dei manigoldi; Capezzone concionare in un tweet contro i media di regime che occultano la verità sui nordafricani assassini; Gervasoni, di professione storico, invocare il bombardamento delle navi ong.

Salvini aizza i suoi sgherri digitali contro Boschi, rea di essersi espressa a favore della mozione di sfiducia al ministro e viene subissata da una gragnuola di improperi misogini? La colpa evidentemente non è del sordido mestatore, ma della deputata PD che si permette di ergersi a vittima (così titolava Libero: La Boschi ossessionata se non le dai ragione ti accusa di sessismo).

Mente ripetutamente e impunemente sui suoi rapporti con un uomo della sua stretta cerchia al centro di uno scandalo che concerne i finanziamenti occulti da parte di una potenza straniera? Con quale improntitudine lo attacca il PD, erede di quel partito comunista a lungo foraggiato Da Mosca!?

Si moltiplicano gli episodi di razzismo nei confronti di immigrati o di chi prova sentimenti di empatia nei loro confronti? Fissazioni da radical chic, tipiche dei buonisti in servizio permanente, avulsi dalla realtà, non certo responsabilità di un politico senza scrupoli che titilla le pulsioni più retrive di una parte della popolazione…

Sopire e troncare. Un ribaltamento della realtà e della logica spicciola che ha del surreale; ma a quanto pare terribilmente efficace giacché fa presa su una maggioranza elettorale di gonzi e allocchi che per Salvini stravedono.

Se il politicamente corretto, il conformismo dei sinistrorsi, è un atteggiamento ammorbante e gretto, la risposta contraria dei destorsi, il politicamente scorretto, è ancora più greve ed abietto. Alla lunga persino stucchevole e insopportabile. “Il politicamente scorretto come cifra culturale del nuovo potere che libera pregiudizi e istinti che una faticosa, e in fondo recente, civilizzazione ci aveva insegnato a tenere sotto controllo”, ha scritto Sofia Ventura su l’Espresso.

L’essere liberali ed essere schierati con Salvini chiaramente è, dal punto di vista ontologico, un sesquipedale ossimoro, una contraddizione in termini. Non tanto per le uscite inqualificabili del nostro (che nemmeno Berlusconi), quanto perché Salvini ha fatto di tutto per rendere pacifico di essere alieno rispetto ai valori liberali. Era un fervente comunista ai tempi in cui la Lega era sotto l’egida di Bossi. E tale è rimasto anche oggi: un politico intrinsecamente illiberale. Ma che vuoi che importi a loro, cortigiani del nuovo principe, liberali alle vongole – o meglio: reazionari travestiti da liberali (ché di liberale hanno poco o punto).

E allora, come se nulla fosse, ci si può spacciare per liberali e al contempo sostenere chi fa strame ogni giorno di quei principi. La storia è sempre quella: laddove c’è un potente c’è sempre qualcuno più zelante degli altri aduso a prostrarsi e svendere la propria dignità pur di ricavarne qualche vantaggio.

Porro, Salvini, Buttafuoco, Sechi, Renzi, Berlusconi, libero, boschi, di Maio, Nordio, Annalisa Chirico, Ocone, governo gialloverde, liberali per Salvini, Sofia Ventura

3 comments

Oreste Gallo 03/08/2019 at 10:27

Bravo!

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Salvini e il Fascino del Meno Peggio | Immoderati 18/01/2020 at 17:57

[…] articolo fornisce una spiegazione, per quanto non esaustiva alle illusioni di quella categoria confusa che abbiamo definito “liberali per Salvini“. In effetti la domanda stessa fornisce la risposta: Salvini fa il liberista solo a parole, […]

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Salvini e il Fascino del Meno Peggio - Italyoggi 18/01/2020 at 22:15

[…] articolo fornisce una spiegazione, per quanto non esaustiva alle illusioni di quella categoria confusa che abbiamo definito “liberali per Salvini“. In effetti la domanda stessa fornisce la risposta: Salvini fa il liberista solo a parole, […]

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