Abbiamo intervistato Giulio del Balzo uno dei promotori dell’appello Per una alternativa europesita di cui vi avevamo già parlato in questo articolo.
Alternativa Europeista nasce dall’esigenza di imprimere una svolta, dal basso, allo stallo dei leader della sempre troppo frammentata area liberal-democratica italiana. In molti dopo l’evento di Napoli dell’11 ottobre, “Un’Alternativa c’è” promosso da Più Europa e Siamo Europei con la partecipazione di Energie per l’Italia e di Volt, speravano nella creazione di un soggetto unitario o quanto meno dell’inizio di un percorso in tal senso.
Dopo tante buone premesse la situazione è rimasta immutata e Calenda ha già annunciato che lancerà il proprio partito. Il soggetto unitario sembra allo stato attuale un’utopia eppure i firmatari dell’appello ci credono, lo ritengono indispensabile e propongono un processo costituente. Abbiamo, pertanto, deciso di dare eco a queste voci.
Tra gli argomenti trattati la scelta del nome ed il perchè di questo appello, un eventuale ruolo di Italia Viva e il discusso posizionamento europeo di Calenda. Buona visione!
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2 comments
Io sono un vecchio liberaldemocratico, formato su Il Mondo di Panunzio (ho 82 anni) e vedo con interesse i tanti, temo troppi tentativi di coprire questo spazio che sembra sempre più ristretto. Non capisco perché siamo pochi ma anche divisi: +Europa sta agonizzando dopo le divisioni interne e l’abbandono di Tabacci, non ha saputo a mio avviso volare alto e si è ridotta ad auna riedizione dei Radicali, certo nobilissimi ma 4 gatti; Calenda lancia il suo nuovo partito. Renzi non si sa bene cosa voglia fare ma senza dubbio mira ad uno spazio di “centro” puntando anche sulla crisi di Berlusconi. E Renzi, piaccia o no, non favorisce certo il lancio dei nuovi partiti.
Sperando che questo spazio ci sia, perché molti come Massimo Cacciari non lo ritengono in quanto vedono una radicalizzazione degli schieramenti politici, bisognerebbe creare un dialigo e una sinergia, agire insieme, movimentare a valle alcuni istituti culturali a cominciare dall’Istituto Bruno Leoni, la Fondazione A. Smith ecc.
E infine farei anche un discorso di MKTG: perché tutti insistono sull’Europa? Consentitemi da dirlo senza dubbi sulla mia fede europeista, perché l’unica tessera che ho in tasca è quella del MFE!
Andiamo a scavare le ragioni della crisi italiana, l’incapacità o non volontà di fare le riforme atte a rilanciare l’economia, dell’assenza di una cultura del Merico, della Concorrenza e del Mercato, contro la demagogia di che (dai sovranisti di destra ai 5S e frangie di sinistra) ingannano la gente prospettando false soluzioni basate sull’ampliamento della spesa pubblica corrente col macigno del debito che trasmetteremo ai ns. eredi, e ancora l’inganno di continuare a tenere in poiedi, sempre con Pantalone che paga, aziende decotte come Alitalia e Arcelor Mittal senza accetarne una loro ristrutturazione per trenderle competitive sul mercato.
Certo, il tutto in un quadro europeo, ma definendo anche cosa vogliamo in Europa dove l’Italia troppo spesso non è stata credibile e i ns. politici hanno venduto unja retorica euopeista non accompagnata da un impegno nelle istituzioni EU. L’Italia è oggi isolata di fronte a vari gruppi omogenei, quello anseatico, Olanda inclusa, l’asse franco-tedesco non sempre tanto sicuro e con un ribilanciamento degli equilibri, i Paesi di Visegrad; e i mediterranei sono isolati, meno Spagna e Portogallo, ma certamente l’Italia che con una ridefinizione degli obiettivi e una presenza credibile pottrebbe sedere al tavolo di chi conta.
Insomma, il cittadino è “incazzato”, rancoroso, perché l’economia è ferma, sono più le aziende che chiudono o delocalizzano che quelle che sorgono, i giovani faticano a trovare lavoro (anche remunerato ai livelli EU), scuola e università sono stati oggetto di tagli, il welfare è in crisi, la ns. produttività cala.
Necessita un qualcosa che sia capace di dare una risposta a questi problemi, comprensibile, credibile e alternativa a quella illusoria di chi prospetta soluzioni apparentemente facili a problemi complessi.
Altrimenti tutte queste iniziative, pur lodevoli, falliranno impietosamente.
[…] da novembre che la posizione del gruppo di pressione animato da Giulio Del Balzo è la seconda e, francamente, sembra difficile che la maggioranza degli attivisti possa dirsi […]