Se le scuole e le università degli Stati Uniti pensano di poter continuare a ricevere fondi federali dovranno impegnarsi realmente contro l’antisemitismo.
Lo dice il nuovo ordine esecutivo firmato dal presidente Donald Trump. Il decreto reinterpreta le discriminazioni contro gli ebrei sulla base della legge federale sui diritti civili del 1964.
Secondo la Anti-Defamation League, nel decreto firmato da Trump rientrano anche le espressioni di odio e il boicottaggio contro Israele.
Insomma basta con la propaganda su Israele stato “fascista” e “coloniale” e su “apartheid” dei palestinesi.
La decisione del presidente Trump ha aperto comunque una serie di polemiche sul fatto che l’ebraismo verrà classificato come una nazionalità e non come una religione. I critici del Don sostengono che con il decreto si rendono gli ebrei “non americani”. Ma è allarmismo.
In realtà nell’ordine esecutivo che fa riferimento alla legge del ’64 non si parla di nazionalità bensì di “national origin”. E già in passato la Corte Suprema si era espressa su tali questioni.
L’impressione è che le critiche arrivino da chi se la prende con Trump qualsiasi cosa faccia, giusta o sbagliata che sia.