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Terra piatta: nuove assurdità, nuove smentite

Abbiamo discusso nei precedenti tre articoli della teoria della Terra piatta, della sua storia e della confutazione scientifica. Ma negli ultimi anni diverse personalità legate a questa teoria del complotto, ma non solo, sono intervenute per dire la loro o “aggiornare” la teoria con nuove assurdità.

Era marzo 2018 quando il pioniere del terrapiattismo americano Mike Hughes, nonostante gli iniziali ostacoli di qualche mese prima, alla fine ci riuscì, pur con esiti a dir poco imbarazzanti. Stiamo parlando della sua famosa missione di lancio con un razzo fatto in casa, per dimostrare inconfutabilmente che la Terra non sarebbe sferica (precisamente ellissoidale) come tutti vogliono farci credere.

Ci provò già nel 2014, quando si lanciò con un razzo a vapore in un volo di soli 400 metri che gli costò diverse settimane in ospedale, ritentando il 25 novembre 2017, dove organizzò (senza portarla a termine) la missione impossibile dalla sua base di lancio ricavata da una vecchia casa mobile da 1.500 dollari di valore, impegnandosi per un totale di 20.000 dollari. L’idea era un volo parabolico che, a una velocità di circa 800 km/h, lo avrebbe portato a 549 metri di quota, ossia circa 1600 metri di distanza dalla base.

«Viviamo in realtà su un grande disco attorniato da un anello di mare ghiacciato» aveva dichiarato il 61enne californiano, autista di auto a noleggio, che non credeva alla scienza e che aveva costruito un vettore per decollare sopra il deserto della California: dopo numerosi tentativi, infatti, pare fosse riuscito ad effettuare il lancio tanto anelato, avviando il suo “programma spaziale” Terra-Piatta, senza autorizzazioni di sorta dal governo americano, che anzi aveva spesso cercato di frenarlo.

Mad Mike, come si autodefiniva sul suo sito, ribadiva spesso come quella della Terra sferica non sarebbe altro che una menzogna della NASA «controllata da massoni» e aveva tentato diverse volte di spiccare il volo verso lo spazio: il 24 marzo 2018, finalmente forse, era riuscito nell’impresa, fallendo però miseramente: Hughes aveva infatti percorso solo 600 metri, salvo poi precipitare con il paracadute. Nonostante tutto, aveva annunciato alla Associated Press che il prossimo passo sarebbe stato realizzare un razzo definito “rockoon”, in grado di percorrere oltre 100 chilometri. Già a novembre dello stesso anno, infatti, auspicava che, in caso di successo, la dimostrazione vera e propria si sarebbe tenuta nel 2019, con un tuffo «nel vuoto cosmico del nulla spaziale», un luogo che definì «spaventoso come l’inferno» e dal quale «nessuno di noi esce vivo».

L’Australia è il Molise del mondo

«Per i terrapiattisti una delle più grandi bugie sarebbe quella inerente all’Australia, un continente inesistente e mostrato dallo spazio grazie a immagini modificate con l’uso di photoshop. In più, sempre secondo i fautori di questa strana teoria, sarebbero sbagliati anche i conti dell’eventuale circonferenza della terra che renderebbe impossibile la presenza dell’Australia sulla Terra»: è proprio questo l’update che i flat earthers hanno fatto al loro modello nell’ottobre 2017 tramite la pagina Facebook della Flat Earth Society, ribadito poi nel servizio de Le Iene sul Movimento Flat Earth.

Il post è diventato virale solo nel corso del 2018, tuttavia, e afferma che l’Australia, infatti, similmente ai meme sul nostro Molise, non esisterebbe e sarebbe solo una menzogna perché, cito testualmente, «non ci si trova con le misure». I suoi 24 milioni di abitanti sarebbero o un’invenzione, o tutti attori, o, per i più fantasiosi, addirittura degli androidi.

«L’Australia non esiste, tutto quello che chiamate prove sono in realtà bugie ben fabbricate dai governi di tutto il mondo. I vostri amici australiani sono solo attori o robot e fanno parte di un complotto mondiale. Se pensate di essere stati in Australia, vi sbagliate di grosso. In realtà, siete stati sulle isole vicine o addirittura in Sud America e quelli che avete incontrato sono solo attori, ingaggiati dalla Nasa per recitare come se fossero veri australiani».

«L’Australia è una delle più grandi bufale mai create e siete stati tutti ingannati.» insiste il post «Unitevi al nostro movimento, e fate sapere che li avete smascherati. Fate sapere che è tutta una copertura. Tutte le notizie che giungono dall’Australia sono falsità, utilizzate per distrarvi dalla terribile verità di uno dei più grandi genocidi della storia. Dicono di aver trasportato 162mila persone per circa 80 anni, in realtà non hanno mai raggiunto quella terra promessa e sono stati gettati in mare».

Quindi, l’Australia sarebbe null’altro che una bufala creata ad hoc dal governo britannico per nascondere uccisioni di massa, in mare, di criminali che ufficialmente venivano deportati quando il Paese era sotto il dominio della Corona. E poi, dal complottismo alla propaganda è un attimo: «Non abbiate paura di dire la verità e di lottare per ciò che è giusto. Diffondete la verità nel mondo: l’Australia non esiste, è solo una copertura per nascondere uccisioni a sangue freddo di oltre 100mila persone. Non è giusto, e noi non lo accetteremo mai. Lottate per chi è stato ucciso e fatelo sapere: l’Australia non esiste». Bellissima poi l’ironia e il sarcasmo da molti utenti australiani, che hanno celermente risposto: «Avete ragione, avevamo il sospetto di non essere mai esistiti».

L’effetto Pacman

Ormai fa storia a sé e i meme ne avevano anticipato la fama già tre anni fa. Ma, nel caso non lo sapeste, una volta raggiunti i bordi del disco terrestre gli aerei scomparirebbero per poi riapparire dalla parte opposta grazie all’energia dei corpi celesti (non fate domande), esattamente come le aperture lungo i bordi del labirinto di Pac-Man, varcando le quali ricompariva di colpo dalla parte opposta dello schermo. A sostegno di ciò qualcuno chiama in causa addirittura la relatività generale di Einstein, sostenendo che l’effetto Pac-Man sarebbe dovuto al fatto che «lo spazio-tempo si ripiega su se stesso».

Alla Flat Earth Convention tenutasi nel 2018 in Inghilterra, infatti, lo speaker Darren Nesbit, membro della Flat Earth Society, aveva messo in discussione l’ipotesi secondo cui ad impedirci di cadere giù una volta ai confini del mondo piatto fosse il muro di ghiaccio dell’Antartide. Per spiegare come mai, volando con un aereo in linea retta senza mai cambiare direzione, si torni sempre al punto di partenza piuttosto che andare dritti oltre l’anello ghiacciato, come si converrebbe su una Terra discoidale, Nesbit propose questo stupendo corollario, e uno degli organizzatori dell’evento, Gary John, mise in relazione il grande interesse per la teoria con la crescente sfiducia nei governi nazionali perché, osservava giustamente, «se ci mentono su questioni militari ed economiche, questi possono mentirci su tutto».

Linea alla scienza, quella vera

Dopo tanto vociare scientificamente scialbo e inconsistente (alla causa del modello piatto si sono aggiunte anche personalità dello sport, come Shaquille O’Neal, Kyrie Irving e Dre’mont Jones, e dello spettacolo, come B.o.B), alla fine è intervenuto sulla questione un astrofisico statunitense di fama mondiale, Neil deGrasse Tyson, noto al grande pubblico come il presentatore del programma televisivo di divulgazione “Cosmos: Odissea nello spazio“, trasmesso nel 2014 come reboot della serie astronomica “Cosmo” degli anni Ottanta, condotta invece dall’astrofisico e scrittore Carl Sagan.

«Abbiamo video dallo spazio di una Terra sferica rotante. La Terra è tonda» esordisce Tyson in un video sul suo canale StarTalk, spegnendo gli animi di chiunque creda ancora a questo strambo modo di vedere le cose: «Quello che è assurdo è che ci siano persone che credono che la Terra sia piatta ma riconoscono che la Luna è tonda. Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e il Sole sono tutte sfere. Ma la Terra è piatta… qualcosa non quadra qui».

Stando al divulgatore, infatti, le leggi fisiche, il modo in cui lavora l’energia e dunque l’universo stesso «favoriscono la sfera» nella formazione planetaria e affine, anche se questa sfera può essere soggetta a distorsioni e deformazioni nel momento in cui ruota troppo velocemente. Tuttavia, è fattuale la constatazione che all’incirca ogni corpo (specie pianeti, stelle, pianeti nani e planetoidi) nell’universo abbia una forma sferica o si possa approssimare ad essa. L’unica eccezione, del tutto tralasciata dallo scienziato, sono probabilmente gli asteroidi, piccoli corpi rocciosi e ghiacciati dalla forma irregolare a causa della gravità troppo bassa per configurarsi come una sfera.

Secondo Tyson, in America (e nel mondo in generale, aggiungerei) vi sono promotori della teoria della terra piatta per due motivi fondamentali: vige la libertà di parola e di pensiero e il sistema educativo non insegna la riflessione critica sulle prove. Prove, come adduce lo stesso astrofisico, quali le eclissi lunari, uno dei punti più scabrosi e deboli della teoria, in effetti: durante tali eclissi, invero, la Luna si trova di fronte al Sole e passa nell’ombra della Terra, che appare sempre tonda in qualunque evento; se fosse piatta, vedremmo un’ombra piana sul satellite naturale, sbertuccia Tyson, ma ciò non è mai accaduto.

L’unica cosa che può formare un cerchio perfetto ogni volta, pertanto, è proprio una sfera. Per non parlare delle navi che scompaiono all’orizzonte: evidentemente è presente una curvatura (anche se questo è uno dei punti maggiormente studiati dai teorici).

Ma se questo ancora non bastasse, l’astrofisico descrive addirittura un esperimento di Eratostene, matematico, astronomo, geografo e poeta greco che visse ad Alessandria intorno al 250 a.C. e notò che in una città egiziana, l’attuale Assuan, si poteva vedere fino al fondo di un pozzo a mezzogiorno durante il solstizio d’estate. Nello stesso giorno, non si poteva vedere il fondo di un pozzo ad Alessandria. Tale fenomeno si potrebbe spiegare in due modi, capitola Tyson: o la Terra è piatta e ha un piccolo sole vicino a sé, o è curva, con un sole lontano; ma estendendo la tesi a tre pozzi, in nessun modo una geometria piatta della Terra potrebbe soddisfare i risultati dell’esperimento.

«Sembra assurdo» scrive Libero Quotidiano «che queste teorie siano condivise anche da persone con un certo grado di istruzione come manager, professionisti, insegnanti e anche personaggi famosi come rapper e campioni di basket. Secondo loro, “anche la Nasa nasconde la verità sul pianeta terra”».

Ma alla domanda su cosa fare per le persone che credono ancora (o di nuovo, stando alla storia) alla Terra piatta, Tyson glissa liquidando con un «Va bene, finché non dirigono la NASA». Un’eventualità, fortunatamente, alquanto remota.

1 comment

Dario+Greggio 17/06/2022 at 20:48

Io continuo a pensare che non sia il caso di parlare di “sta roba qua” :D :D

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