Giustizia

Tangenti, arrestata Lara Comi

Ai domiciliari Lara Comi, ex parlamentare di Forza Italia. Agli arresti anche l’imprenditore Paolo Orrigoni, titolare della catena di supermercati Tigros, che era stato in precedenza il candidato della Lega a sindaco di Varese. Infine, in carcere Giuseppe Zingale, l’ex direttore dell’Agenzia per il lavoro Afol.

L’ordinanza è stata firmata dal gip Raffaella Mascarino e chiesta dai pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri nell’ambito dell’inchiesta “Mensa dei poveri”.

Ai tre sono contestati sette capi di imputazione, cinque dei quali riguardano direttamente l’ex europarlamentare azzurra Lara Comi. Tra queste anche l’accusa di corruzione per la consulenza a favore dell’avvocato Maria Teresa Bergamaschi. La procura parla di 38mila euro che avrebbe incassato l’Afol per un doppio contratto, di questi 10.000 sarebbero andati alla Comi.

Per la Comi si aggiunge anche l’accusa di truffa ai danni del Parlamento europeo. Avrebbe aumentato lo stipendio all’addetto stampa (scatto da 1.000€ a 3.000€) salvo intascarsi 2/3 dei soldi. L’altra accusa di truffa contro il Parlamento europeo non era ancora nota e riguarda un contratto fittizio di consulenza come collaboratore al Parlamento europeo di Nino Caianiello.

Eurodeputata dal 2009 al 2019, la Comi si candida per Forza Italia nella circoscrizione nord-ovest anche alle europee del 2019. Prende 32.365  preferenze, posizionandosi come prima dei non eletti. Prima di lei Silvio Berlusconi e Massimiliano Salini. Silvio Berlusconi, optando proprio per l’elezione nella circoscrizione nordovest, di fatto esclude Lara Comi dal Parlamento europeo.

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