Per settimane ho evitato delle sardine. In linea di massima non parlo mai di fenomeni che non conosco. Confesso anche che provavo per loro una istintiva simpatia; il fatto che fossero giovani, che esprimessero un richiamo alla gentilezza e ai buoni propositi, che la Cristallo avesse tenuto testa a Salvini in una delle poche occasioni in cui sono incappato in un talk show, la zazzera del riccioluto Santori.
Adesso la simpatia si è trasformata in tenerezza. ‘Sti benedetti ragazzi non hanno alcunché da dire su nessuna delle questioni italiane.
Loro non propongono niente. A chi fa una qualunque domanda rispondono “faccio cose, vedo gente“. Insomma il nulla fusariano senza il parlare forbito di Fusaro. Capisco ora anche perché si fanno chiamare sardine: sono scivolose come un pesce appena pescato. Sarebbe più appropriato chiamarle Anguille.
2 comments
Al di là dei modi garbati e delle frasi adolescenziali, le Sardine non saprebbero gestire una pescheria.
Tentano di radunare persone in piazza, dicono di voler rappresentare la “ggente” e i “ggiovani” ma, alla prova del nove, non hanno la minima consistenza politica.
Parlano del nulla, non dicono come vogliono riformare un paese finito e si limitano a ripetere frasi piene di vuota retorica, sull’esempio del profeta dell’ovvio per eccellenza: Diego Fusaro.
Zingaretti, tra un sorriso e l’altro, le userà per riportate al Pd i voti degli under 30 scontenti del Movimento 5 stalle.
La parte di Sardine che sopravviverà all’abbraccio mortale del Pd finirà tra le fauci del gato gordo del Papeete, il quale le sputtanerà un giorno sì e l’altro pure per rafforzare agli occhi dei suoi raffinati elettori l’immagine da sbirro di destra duro e puro.
Sic transit gloria mundi.
Eh sì. Peraltro, un minimo di Lobrosianesimo :) ti avrebbe fatto capire il tutto dalla sola faccia del loro “leader”…