Si indaga sul rogo della Pecora elettrica, la libreria nel popolare quartiere di Centocelle a Roma data alle fiamme nei giorni scorsi.
Le telecamere di sorveglianza interne alla libreria, che era già stata oggetto di attacchi del genere, potrebbero aver ripreso l’attentatore.
Un gesto eclatante, con l’attentatore che ha usato un motorino come torcia spinta nella libreria per aumentare i danni dell’incendio. Immediata la risposta del quartiere e delle autorità.
Ieri Centocelle si è mobilitata e sono intervenuti sul caso sia Enrico Franceschini che Nicola Zingaretti. Il sindaco Virginia Raggi lo ha definito un “episodio inquietante”, chiedendo che venga fatta chiarezza.
Due le piste seguite fino a ora dagli investigatori, quella delle motivazioni politiche, visto che si colpisce una libreria antifascista, e quella legata invece allo spaccio di droga nel quartiere.
Le luci della Pecora elettrica forse disturbavano il traffico degli stupefacenti nella zona. Le fiamme hanno distrutto completamente il locale alla vigilia della riapertura.
Come nel noir cupo di Philiph K. Dick, Gli Androidi sognano pecore elettriche?, questa Roma della libreria data alle fiamme mette paura. Un mondo cupo con la sua incapacità di riconoscere l’altro, chi vive accanto a noi, e la intolleranza che deflagra nella violenza, nella biblioclastia, nei roghi di libri?
Un fanatismo criminale contro cui non dobbiamo abbassare la guardia. Per ora, la comunità di Centocelle ha risposto. Ha reagito. Ma stanotte qualcuno ha strappato lo striscione “Combatti la paura, difendi il tuo quartiere” affisso dopo l’incendio.
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godo again