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Pandemia: Entusiasmi Esagerati e Falsi Modelli

Di Miaio elimina il Covid-19

Assistiamo dopo l’esplosione della pandemia Covid-19 ad una reazione di entusiasmo, patriottismo ed esaltazione del “modelli italiano”‘ da parte di media, analisti e politici. 

L’impressione è che si vogliano coprire passi falsi, errori e cattiva gestione del contagio virale nella sua prima fase, non dimentichiamo che siamo stati i primi in tutta Europa e non solo a veder nascere focolai in crescita esponenziale di contagiati e morti, record battuto solo dalla Cina.

Ora, sarà una coincidenza che l’Italia sia anche uno dei paesi più caotici nella gestione delle istituzioni pubbliche? Siamo proprio sicuri che l’accesso al paese da parte di passeggeri provenienti dalla Cina, direttamente o attraverso altri HUB intermedi sia stato gestito correttamente? Come mai in Germania il paziente zero non ha prodotto focolai? Perché il paziente uno di Codogno non è stato testato per il Covid19 se aveva febbre molto alta, nessun altro sintomo? E’ stato libero di circolare ed infettare per 36 ore. 

Ma non basta, si è veramente chiusa ed in tempo la zona rossa di Codogno e successivamente quella della Lombardia? Sappiamo che da qui sarebbe partita l’infezione e contagio verso altre regioni italiane e nazioni europee. Successivamente abbiamo assistito ad un valzer di fuga di comunicazioni e annunci di decreti da Palazzo Chigi che il nostro Presidente del consiglio annunciava quando la paura, la fuga dei cittadini e le corse ai supermercati dilagavano. 

Questo sarebbe il modello italiano? Ora è vero che in queste epidemie si registrano comportamenti standard e conosciuti in letteratura, come le varie fasi di gestione del fenomeno: superficialità, scetticismo dei primi momenti seguito da sentimenti di panico, paura e quindi obbedienza alle direttive di isolamento in casa, distanza dal prossimo. Sta accadendo anche negli altri paesi europei e non solo.  Ma dire che siamo stati un modello per il mondo con un record così alto di contagiati e morti, suona per lo meno un giudizio affrettato se non presuntuoso.

Se vogliamo invece parlare di un modello di successo non possiamo ignorare quello della Corea del Sud, dove invece di giocare in difesa si è scelto l’attacco. Hanno infatti tracciato attraverso il GPS dei cellulari dei contagiati il loro movimento e disegnato delle mappe di contagio per poi intervenire con tamponi ed isolamento dei contagiati. Risultato? Molti meno contagiati ma soprattutto 10 volte meno morti.

La strategia economica

Passiamo ora alla strategia economica scelto dal governo per affrontare la crisi. Il governo dopo due anni di spesa in deficit non è riuscito a proporre alcuna riforma strutturale del paese. In occasione dell’emergenza Covid19, quando il paese si ferma con un PIL già in caduta dello -0,3% nel quarto trimestre il governo sceglie di aumentare la spesa in deficit

Hanno stanziato 25 miliardi per affrontare emergenza ed epidemia, una cifra simile a quella spesa per quota 100 e reddito di cittadinanza, provvedimenti che non hanno visto alcun beneficio per crescita e occupazione. Perché non cancellare?  Perché non dare una sforbiciata alla spesa pensionistica di ben 90 miliardi all’anno superiore alla media dei paesi EU? Perché non ridurre le retributive considerando che lo scarto tra retributiva e contributiva è un regalo delle generazioni giovani a quelle in pensione? 

E ancora, perché vista l’emergenza non stanziare questi soldi per assistere l’emergenza sanitaria, per abolire le varie formule obsolete di cassa integrazione e costruire un sussidio di disoccupazione universale? In Spagna esiste, da noi no! Perché non lanciare un progetto di ristrutturazione delle nostre strade disastrate, le auto al momento circolano poco è molto più facile farlo. Perché non lavorare alla riforma della PA che supera di ben 30 miliardi ogni anno la media della spesa per servizi pubblici in Europa? Lo spread ne gioverebbe alquanto e il paese si preparerebbe per ripartire bene e forte dopo questa che si prospetta una recessione record dal dopoguerra ad oggi.

Non è finita, il governo si preparerebbe a nazionalizzare Alitalia investendo un altro miliardo. Le compagnie aeree sono ferme ovunque, Alitalia ha sperperato ben 10 miliardi nel passato ed è in bancarotta. Purtroppo è parte dello stesso modello economico l’annuncio che saranno vietati per decreto i licenziamenti!  Questo vorrebbe dire che gli imprenditori si dovranno indebitare per mantenere i lavoratori? Nelle società moderne di libero mercato è lo stato che si occupa di assistere i lavoratori, quando le imprese falliscono

Queste misure stanno preparando il paese alla rovina e alla bancarotta, quando lo spread sarà fuori controllo ricordiamolo, nessun paese europeo, pur stressato dall’emergenza economica, sarà disposto a pagare i nostri debiti.

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