Mi si perdonerà la semi-citazione del celeberrimo film comico demenziale “L’aereo più pazzo del mondo” ma ritengo ci sia molto di demenziale in quello che andrò a esporre. Il prof. Orsini ha presentato sul Fatto Quotidiano il suo “manifesto per la pace”. Con questa espressione, infatti, lo aveva pomposamente preannunciato sui social prima che comparisse sul quotidiano con il più modesto titolo: “Cinque mosse per dimostrare che l’Italia vuole solo la pace”.
L’articolo, come altri suoi interventi, è un concentrato di irragionevolezza, ingenuità, passaggi surreali e contraddizioni che dovrebbero far riflettere non solo sulle tesi portate avanti da Orsini ma anche sulle sue stesse qualità di intellettuale e accademico: in altre parole il Re è nudo e non si può più far finta del contrario.
Orsini comincia con l’immancabile citazione un po’ a casaccio che fa tanto intellettuale. Per spiegare il quadro europeo si richiama all’analogia organica del filosofo Herbert Spencer e paragona l’Europa a un corpo vivente in cui ogni organo e struttura (lui scrive ogni arto nominando tre tipi di arti ma sorvoliamo) contribuisce al funzionamento dell’organismo pur avendo una funzione diversa (che inutile pesantezza descrittiva).
All’Italia sarebbe stato assegnato il ruolo di potenza di pace, alla Francia, invece, sarebbe stato assegnato il ruolo di gendarme europeo. Spiega Orsini: “Spetta ai soldati francesi di andare a morire contro i jihadisti dell’Isis, non all’Italia”. Mi sfugge cosa c’entri con la questione ucraina visto che nessuno ha inviato militari, ma in ogni caso chi l’ha decisa questa divisione? Chi ha assegnato questi compiti “spenceriani” in modo definitivo? Certo, un paese può essere caratterizzato da un atteggiamento che si protrae nel tempo, ma è un dato osservazionale, una constatazione a posteriori che può sempre cambiare. Dove sta scritto che è compito dei francesi morire per combattere l’Isis mentre solo noi italiani possiamo portare avanti trattative di pace? Qualcuno ha avvertito i francesi? Non è molto chiaro. Pare uno di quei ragionamenti macchinosi il cui solo scopo è giustificare la citazione dotta. Sarei curioso di sapere il ruolo “spenceriano” della Spagna, della Germania, dell’Austria o del Belgio a questo punto. Non si faceva prima a scrivere che, per lui, l’Italia deve avere una vocazione da mediatore invece di impelagarsi in macchinose e improbabili costruzioni?
Ma ormai la citazione è fatta e il prof. Orsini ne rimane prigioniero. A suo parere la paralisi dell’Unione Europea deriva dal fatto che non è stata rispettata la divisione “spenceriana”. In altre parole la UE è paralizzata perché troppo unita e gli stati fanno tutti la stessa cosa. Probabilmente sbaglio io nel pensare che siano state proprio le diverse posizioni dei singoli stati in politica estera che tradizionalmente hanno reso la UE un nano politico nei rapporti internazionali. Per Orsini è avvenuto l’esatto contrario: non ci siamo differenziati abbastanza e siamo stati poco “spenceriani”.
Passiamo ora ai cinque punti del manifesto per la pace.
- L’Italia dovrebbe rompere momentaneamente con l’Unione Europea e riconoscere gli errori dell’Occidente. In soldoni dovremmo premiare proprio ora anni di sforzi di propaganda russa tesi a sfilacciare l’unità della UE. Ora, data l’irrilevanza dell’Italia, dubito che questo avvicinerebbe la pace persino se fosse una buona idea (non lo è), ma sono certo che Putin gongolerebbe di fronte a questa prospettiva. D’altronde per essere coerente il prof. Orsini dovrebbe suggerire alla Francia di invadere la Russia. Altrimenti mi cade il disegno “spenceriano” e la divisione delle funzioni.
- L’Italia dovrebbe dichiararsi disposta a riconoscere Donbass e Crimea. Segnalo che Putin sta continuando a gongolare. In ogni caso, per quanto sia possibile che la futura pace preveda qualcosa di simile, direi di lasciare all’Ucraina il compito di accettare questo compromesso, al massimo si potrebbe consigliarla con discrezione in questo senso. Ma superare pubblicamente in modo così sfacciato la volontà degli ucraini mi sa tanto di pugnalata alle spalle dal punto di vista diplomatico. Questo sempre sottolineando l’assoluta irrilevanza di una posizione solitaria italiana in ambito internazionale.
- L’Italia dovrebbe risparmiare soldi non inviando armi all’Ucraina e utilizzarli per costruire (con la collaborazione del Vaticano) due grandi ospedali per curare i mutilati ucraini. Gli ospedali, uno per i bambini e uno per gli adulti, dovrebbero essere costruiti al confine settentrionale italiano e dovrebbero chiamarsi rispettivamente “Madre Ucraina” e “Gesù di Mariupol”. Spero concordiate che il livello di dettaglio di questo punto è assolutamente surreale e sfocia nel nonsense più assoluto. Perché due ospedali e non tre? Non potremmo curarli negli ospedali italiani già esistenti e costruire i nuovi in Ucraina dove vogliono loro e col cavolo di nome che decidono loro? È indispensabile la partecipazione del Vaticano che magari potrebbe decidere altre iniziative per aiutare gli ucraini? Gli ospedali vanno posti sul confine per agevolare il viaggio? Se fossero a Milano cambierebbe molto visto che Kiev dista da Trieste 1.700 km e Mariupol 2.300 km? Cosa ha a che fare questo punto con la trattativa di pace? E se gli ospedali li costruissero i tedeschi e noi ricostruissimo le scuole cosa cambierebbe? Questo terzo punto è semplicemente incommentabile senza fare sfoggio di un atteggiamento perculatorio.
- Draghi dovrebbe annunciare che dopo la fine della guerra si impegnerà a fare ciò che fecero Kennedy e Krusciov dopo la crisi di Cuba del ‘62, cioè aumentare la fiducia reciproca. Ciò andrà fatto con una nuova istituzione che si chiamerà “Consiglio russo europeo per la difesa della pace”. Nel suo narcisismo il prof. Orsini continua a raggiungere livelli di dettaglio ridicoli e a decidere i nomi delle cose. Io allora con la stessa arbitrarietà potrei sostenere che la nuova istituzione dovrebbe chiamarsi “Assemblea permanente per la Cooperazione PanEuropea”. Ovviamente tutto questo accadrà perché Draghi lo annuncerà urbi et orbi su imbeccata di Orsini, non perché ci saranno le condizioni di base. Dal punto di vista intellettuale, Orsini sta giocando col Lego senza capire che costruire dei palazzi nella realtà richiede ben altri livelli di approfondimento (a proposito di complessità). Noto anche che gli Stati Uniti dovrebbero essere tenuti fuori da questi piani. Non dovrebbe essere la NATO ad avvicinarsi alla Russia (tentativo che tra l’altro è già stato fatto) ma la sola Europa.
- Il governo Draghi dovrebbe annunciare una UE sempre meno armata (ma “spencerianamente” divisa al suo interno suppongo) e amica della Russia. Promettendo che mai Ucraina e Georgia entreranno nella NATO.
Ora, mentre Putin continua a gongolare, qualcuno mi spieghi perché una pace minimamente accettabile per l’Ucraina dovrebbe avvicinarsi solo perché costruiamo ospedali dove decide Orsini e col nome scelto da Orsini. Oppure solo perché Draghi annuncia delle cose, cose che tra l’altro determinerebbero una divisione della UE e un suo disarmo. Quale sarebbe il nesso? Il nesso non c’è e non c’è per un semplice motivo: Orsini un compromesso minimamente accettabile per l’Ucraina non lo vuole, è questo il punto che non deve sfuggire. Ha già affermato a più riprese che “l’Ucraina è fondamentalmente persa”, “Putin ha già vinto”, “Presto o tardi Putin prenderà ciò che vuole dall’Ucraina”, “Per i russi l’Ucraina è questione di vita o di morte” (farei sommessamente notare che lo è a maggior ragione anche per gli ucraini). Il destino dell’Ucraina è per Orsini già segnato in partenza, quindi tanto vale mostrarsi concilianti con la Russia nella speranza che si fermi a quella e non faccia altre rivendicazioni. Per motivi che sfuggono a qualunque logica per Orsini facilitare la Russia nei suoi disegni imperialisti, dimostrarci pacifisti ad ogni costo (tanto il costo lo pagano gli ucraini), essere remissivi, disarmarci in modo unilaterale, dividerci tra europei e allontanarci dagli USA, ci assicurerebbe un futuro senza pericoli di nuove guerre. Forse ha ragione perché a quel punto Putin (o un suo successore) non avrebbe neanche bisogno di fare una guerra, basterebbe che alzasse un sopracciglio per ottenere la nostra obbedienza.
In ultimo vorrei far notare un altro aspetto. Il pensiero del prof. Orsini non è solo irragionevole e logicamente zoppicante, spesso è anche contraddittorio perché tende a improvvisare, magari per seguire una splendida citazione che gli è venuta in mente. Per esempio, un’intervista apparsa il 22 marzo su Libero il prof. Orsini affermava testualmente:
“Sono un pacifista realista. Metto il realismo al servizio della pace, ma sono favorevole all’industria militare italiana. L’Italia deve avere un esercito potente per non finire male come l’Ucraina. Gli Stati potenti quasi mai vengono attaccati.” Come si concilia questo pensiero con l’Italia potenza di pace e con il disarmo europeo? Non si tratta di due sfumature diverse, sono proprio due concetti diametralmente opposti. Succede quando non si ha una reale visione coerente, giusta o sbagliata che sia, ma si tende a improvvisare giorno per giorno. L’unica costante del pensiero di Orsini è che l’Ucraina (per il suo bene) non deve e non può essere aiutata militarmente a mantenere la sua indipendenza politica e la sua integrità territoriale. E intanto Putin continua a gongolare…
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5 comments
Bravissimo
Ottimo articolo.
Forse Orsini ha dimenticato il punto 6:
“Gli Italiani tutti, salvo lui stesso e pochi altri di sua elezione, debbono offrire al Grande Zar Putin l’usofrutto della meno nobile delle loro cavità anatomiche, e dimostrarsi eternamente grati di ciò.
Non mi meraviglia che uno scempio del genere abbia trovato spazio per essere pubblicato nel Fatto (leggasi falso…) Quotidiano.
vorrei dire che il tuo commento oltre che essere perfetto e’ perfettamente appropriato; che poi il “Fango Quotidiano” (io lo chiamo cosi’) si sia premurato di pubblicarlo e’ il massimo , non riescono neppure a capire , tutti dietro al loro Saccente Direttore , la demenza di questa (Orsini) persona.Proprio una manica di imbecilli!
Come si fa a non capire proprio nulla di quello che dice Orsini? Infatti non ci credo. Credo invece che ci sia del dolo a travisare (e ridicolizzare) ogni sua parola.
Certo, si può non essere d’accordo con il suo manifesto per la pace (non lo sono neanche io), cionostante non si può non essere d’accordo l’analisi della situazione attuale che ha presentato.
Non è chiaro quale sia la strategia giusta per uscire da questo conflitto, ma certamente negare le cause che ci hanno portato a questo punto (e ridicolizzare chi ha provato a fare un’analisi) non ci aiuterà.
Non conoscevo questo sito, che da oggi consulterò più spesso. Mi complimento con l’Autore di questo articolo per la sua lucidità e la sua bravura. Come dargli torto? Semmai, ci sarebbe da approfondire il tema (vaste programme…) del perché personaggi come quello di cui si parla nascano, anzi siano prodotti, dal sistema italiano della informazione. Poi, sarei anche curioso di sapere perché Orsini voglia coinvolgere il Vaticano nella realizzazione delle opere filantropiche che egli (Orsini) ipotizza. Vuol farci capire di essere un ventriloquo di bergoglio, o ambisce a prenderne il posto e si porta avanti col lavoro?