Dopo aver osservato i separati indici di “Libertà Economica” e di “Progresso Sociale”, redatti rispettivamente dalla “Heritage Foundation”, uno dei think-tank più influenti degli Stati Uniti, e dal “Social Progress Imperative”, il cui Comitato Consultivo è composto da economisti affermati, mi è sorta la seguente domanda: quanti dei paesi che rientrano nella top 30 delle nazioni economicamente più libere sono anche ai vertici dell’indice del progresso sociale?
Risposta breve: 21 paesi.
Ciò significa che il 70% dei paesi economicamente più liberi fa anche parte dei paesi socialmente più progrediti.
L’Italia non rientra in nessuna delle due classifiche top 30.
Inoltre, se effettuiamo lo stesso ragionamento osservando i top 20, i top 40 o i top 50, i rispettivi risultati sono i seguenti: 60%, 63% e 62%.
Se da un lato, come tutti coloro che hanno affrontato un corso base di statistica o econometria sanno, è vero che correlazione non significa causalità; dall’altro lato è vero che il risultato emerso da questa rapida ricerca sembra confermare la forte relazione tra libertà economia e progresso sociale.