Rispondo a quel signore che “Se esiste uno strumento più intelligente dei miniBOT per pagare i debiti dello Stato me lo dicano”. Si chiama €.
Se non li hai in contanti puoi emettere titoli normali, non serve che siano “mini”.
Ma, visto che parliamo d’intelligenza, vediamo di spiegare.
Perché finora è andata così? Perché il bilancio dello Stato è distinto da quello dei singoli enti della PA, e il debito del Comune di XYZ ha contabilità propria rispetto allo Stato. Qual è il motivo di tale separazione? In questo modo c’è (almeno si spera) più responsabilità e controllo, altrimenti ogni ente locale spenderebbe senza riguardo lasciando allo Stato la copertura della spesa. È un principio molto affine al “federalismo”, che il segretario della Lega credo conosca bene. Ad esempio, pensiamo al diverso costo delle siringhe nelle varie regioni italiane.
L’inserimento dei miniBOT non sarebbe quindi soltanto superfluo (esistono già i canali normali per pagare) ma anche dannoso, perché le alternative sarebbero due:
A) miniBOT statali per spese locali, quando poi lo Stato li “incassa” per il pagamento delle imposte si trova un ammanco di entrate, da rimpiazzare con nuovo debito, o tagli di spesa o aumento di tasse.
B) miniBOT di emissione locale, come i Patacones della Provincia di Buenos Aires. Il cui esito devastante – che si dipanò velocemente – è noto a tutti.
Per concludere, visto che si cerca “uno strumento più intelligente” la risposta potrebbe essere che – semmai – è difficile trovare uno strumento più stupido per gestire un presunto problema (debiti della PA sono in miglioramento). A meno che sia tutto un pretesto. In tal caso non si tratta di intelligenza ma di furberia spicciola.
Tornano così in mente le parole di uno dei miei preferiti, François de La Rochefoucauld: “Il modo sicuro di restare ingannati è di credersi più furbi degli altri”.