Temevo l’agiografia, mi aspettavo il biopic.
Hammamet non è né l’uno né l’altra.
Amelio tenta presuntuosamente di andare oltre il cinema e portare sul grande schermo un soggetto parateatrale senza riuscire a racccontare nulla oltre la incredibile maschera di Favino, più riuscita della più riuscita imitazione.
Fra carboidrati avidamente trangugiati dal Craxi diabetico, improbabili personaggi mentalmente squilibrati senza nome, recitazioni da soap opera brasiliana, le oltre 2 ore di pellicola passano lentamente e noiosamente per poi concludersi con un sogno a piedi scalzi (perché?) prima dell’ultimo respiro.
Di film su personaggi politici se ne son visti tanti, da Il Divo a Frost Nixon, fino a Vice, tanto per citare i primi che mi vengono in mente, e sono tutti di un livello infinitamente superiore. Hammamet invece uccide il cinema. Evviva il cinema
Quanto alla realtà sulle tangenti ascoltiamola dalla viva voce del protagonista
1 comment
logico, nell’era del politically correct (che speriamo sia anche l’Ultima era ;)