Le tesi singolari del prof. Orsini della Luiss sulla guerra in Ucraina hanno fatto storcere il naso a molti.
Per esempio il prof. Orsini è contrario a fornire armi all’esercito ucraino per non esacerbare il conflitto e invita a trattare con Putin, lamentando anche l’assenteismo dell’Europa. Sul punto è bene ripetere alcune contro argomentazioni:
- La diplomazia mondiale è già attiva, in modo che definirei addirittura spasmodico, da settimane. Non è chiaro il contributo di chi consiglia l’ovvio come se il resto del pianeta non stesse cercando una soluzione negoziale. Ci spieghi al massimo che cosa offrirebbe a Putin concretamente invece di ripetere il concetto astratto per cui è meglio la pace che la guerra (grazie ar caz… vabbè, chiedo scusa per la caduta di stile).
- È vero che i negoziati partono da posizioni di partenza diverse che richiedono un compromesso (cosa anche questa degna di Messier de La Palice) ma partono anche da uno status quo che fornisce più o meno potere contrattuale a una parte o all’altra. In altre parole un negoziato che partisse con un’Ucraina domata e controllata da un fantoccio di Putin e con lo stesso Putin glorificato in patria per la rapida vittoria, darebbe tutto il potere contrattuale alla Russia. Ben diversa sarebbe la situazione in cui il controllo del territorio fosse conteso, la popolazione non addomesticata e non collaborativa, l’esercito russo decimato e se le sanzioni stessero strangolando l’economia russa. È proprio per questo che Putin ha invaso l’Ucraina, non certo per paura di un futuro attacco della NATO (spero che siano rimasti in pochi a crederlo) ma per trattare da una posizione di tale forza (sperava in una vittoria militare lampo) da poter chiedere o meglio imporre qualunque condizione prima ancora che il mondo potesse organizzare una risposta.
- Questa insistenza che proviene da molti parti su un’iniziativa “più unitaria” europea è puro fumo negli occhi di chi millanta soluzioni che non ha. Qualcuno mi deve spiegare con argomentazioni logiche per quale cavolo di motivo una Merkel o un Prodi che andassero a parlamentare a nome di tutti gli stati europei, potrebbero magicamente bloccare la guerra. Non avrei nulla da obiettare a un’iniziativa del genere ma perché la cosa dovrebbe commuovere o spaventare Putin? L’Europa è già unità come mai lo è stata, punto. Non sarà certo questo o quel singolo mediatore europeo a fare miracoli.
Ma veniamo al punto più curioso. Il Prof. Orsini imputa all’Occidente di avere in qualche modo provocato la Russia. Egli porta alcuni esempi concreti (almeno in questo caso lo fa grazie a Dio).
- Le gigantesche esercitazioni della NATO del 2021 (per il prof. Orsini le esercitazioni della NATO sono gigantesche per definizione, ci tiene molto a questo aggettivo).
- Il conflitto in Siria in cui l’Occidente ha cercato di rovesciare l’amico della Russia Assad, cosa che ha costretto a intervenire Putin nel teatro siriano nel 2015. Un intervento che per Orsini ha ritardato l’intervento militare in Ucraina già pianificato.
- L’uccisione in Iraq nel 2020 da parte degli Stati Uniti di Trump del generale iraniano Qasem Solemaini. L’Iran è infatti uno stretto alleato russo.
- L’attacco statunitense all’Iraq nel 2003 che ha deposto Saddam Hussein, altro amico della Russia (tutte belle personcine gli amici della Russia eh!).
Innanzitutto veniamo a sapere che per il confuso prof. Orsini già nel 2015 Putin aveva in mente di invadere l’Ucraina, alla faccia delle provocazioni occidentali e delle “gigantesche” (per definizione) esercitazioni NATO che lo avrebbero terrorizzato. Ma ok, ci sta che abbia fatto un po’ di confusione con i tempi e accettiamo pure l’idea che Putin abbia deciso di invadere l’Ucraina dopo la rivoluzione di Maidan del 2014, avvenimento che ha segnato la fine del sogno di un’assimilazione politica modello Bielorussia.
Ora, il prof. Orsini si vanta di avere previsto tutto già in un’audizione del 2018 in Senato. A differenza di molti giornalisti che hanno celebrato le sue doti divinatorie, io quell’intervento me lo sono ascoltato ed è molto interessante.
Cominciamo col dire che egli aveva previsto un possibile “sfondamento delle linee occidentali dell’esercito russo” o a Kaliningrad tra Polonia e Lituania (che chiama distintamente “ex-clave” per ben due volte invece di “enclave”, lasciatemi sottolineare con un po’ di cattiveria questo sfrondone) o in Ucraina. Un vero genio eh! Mancava la Finlandia e poi aveva elencato tutti i possibili punti visto che la Bielorussia è già uno stato vassallo controllato tramite il burattino Lukashenko. Inoltre afferma:
“Vi ho detto che i due punti di vista prevalenti negli Stati Uniti sono ‘Putin non vuole farci niente di male’ e quindi è anche la posizione italiana e l’altro punto di vista è ‘Putin ci vuole aggredire’. La mia tesi è diversa, io dico Putin è in una fase in cui non ha ancora una strategia perché l’elaborazione di una strategia dipende dalle mosse dell’Occidente.”
Ok sono confuso. Nel 2022 il prof. Orsini si vanta di aver previsto l’azione militare fin dal 2018. Nel 2018 affermava che Putin non aveva ancora deciso nulla e di nuovo nel 2022 ci dice che l’invasione era già stata decisa nel 2015 ma ritardata dall’intervento in Siria. Io capisco che a furia di fare interventi in pubblico ci possa essere qualche sbavatura ma qui si esagera.
Ma il bello a mio parere deve ancora venire. Immediatamente dopo il prof. Orsini ci parla dell’incidente dello stretto di Kerch del 2018 (in cui unità navali russe fecero fuoco su unità navali ucraine catturando 24 marinai). A suo parere Putin poté trarre da questo episodio tre informazioni:
- Che Trump, quindi gli USA, non voleva contrastarlo in Ucraina tant’è che in un primo momento neanche condannò l’episodio.
- Che la UE non voleva assolutamente essere coinvolta in Ucraina. Infatti la stessa Merkel si era mostrata infastidita quando l’allora presidente ucraino Poroshenko aveva invocato una qualche forma di intervento della NATO.
- Che la capacità di risposta degli Ucraini era sostanzialmente nulla. Cioè erano militarmente indifesi.
Inoltre il prof. Orsini ci racconta della volontà di Trump di essere molto accondiscendente con Putin. Lo dimostrerebbe il ritiro unilaterale dalla Siria e la sua volontà di invitarlo lo stesso al G7 dopo l’incidente di Kerch (poi si videro al di fuori del G7 per l’opposizione inglese). Quindi conclude:
“In questo caso Putin ha potuto annotare sul proprio taccuino che Trump non vuole sparare sui soldati russi in Ucraina e che la Merkel non vuole sparare sui soldati russi in Ucraina”.
Tutto molto interessante, ma se Putin ha testato più volte la non volontà dell’Occidente di immischiarsi nelle cose ucraine e persino in quelle medio orientali (ed io sono d’accordo col prof. Orsini) perché poi quattro anni dopo lo stesso prof. Orsini ci racconta una storia di continue e intollerabili provocazioni dell’Occidente? Nel 2018 Putin era un machiavellico figlio di buona donna che testava l’inerzia occidentale per invadere l’Ucraina, ma nel 2022 diventa vittima di un accerchiamento e di provocazioni ripetute della NATO con le sue “gigantesche” esercitazioni. Forse il prof. Orsini vuole sottolineare che le provocazioni sono iniziate dopo i mandati della Merkel e di Trump? Ma se così fosse, allora, la pseudo previsione dell’invasione dell’Ucraina fatta nel 2018 era basata sul fatto che l’Occidente era troppo morbido? Siamo stati prima troppo morbidi e poi troppo aggressivi?
Prof. Orsini faccia una cosa: si riascolti e ci dia una versione coerente perché mi viene difficile polemizzare con una persona che dice tutto e il contrario di tutto.
6 comments
Grazie. Ottima analisi che definisce ancora di più gli aspetti ambigui del professore.
Non voglio farlo io il professore, che non lo sono assolutamente, ma Kaliningrad è definita exclave (mi sa che è l’unica cosa giusta che ha detto Orsini).
Peccato, potevi cogliere l’occasione per imparare una parola nuova: https://it.wikipedia.org/wiki/Enclave_ed_exclave
thanks, for what that matters :)
Ascolta Mazzucco che impari qualcosa
Ho smesso di leggere da “messier La Palice” in poi, dato che è lecito supporre una profondità di analisi della situazione geopolitica equivalente alla cura del proprio linguaggio.
Grazie per condividere il tuo punto di vista su questo argomento così complesso. È incoraggiante vedere dibattiti così vivaci e informati sulla situazione in Ucraina. Continuare a esplorare diverse prospettive è fondamentale per trovare soluzioni efficaci e pacifiche. Nel frattempo, se sei interessato a ulteriori approfondimenti su questioni geopolitiche e strategiche, potresti trovare utile visitare il sito web di IPAC Group su https://www.ipacgroup.it/. Offre una varietà di risorse e analisi che potrebbero arricchire ulteriormente la tua comprensione del contesto globale. Continua a essere curioso e impegnato nel cercare la pace e la comprensione reciproca.