“Ora noi leghisti facciamo i nazionalisti perché abbiano sbattuto la testa troppo a lungo. Ma resta il fatto che in Lombardia abbiamo avuto gli austriaci che ci hanno insegnato a fare le industrie. Mentre giù al Sud hanno avuto i Borboni che gli hanno insegnato a fare i furbi”. La dichiarazione captata da Lerner in treno verso Roma, e attribuita a un leghista diretto alla manifestazione in Piazza San Giovanni, è una delle chicche di Orgoglio italiano, la kermesse spacciata da Salvini a Roma come un revival del centrodestra unito.
Possiamo archiviarla tranquillamente insieme alla Ricciarelli che declama Oriana Fallaci, pace all’anima sua. Agli okkupanti della estrema destra rimandati a giudizio che sfilano in piazza. Al de profundis di Forza Italia con il Cavaliere che conferma di aver messo fine alla Guerra Fredda. A Fratelli D’Italia che va al traino di chi ci vorrebbe succursale degli austroungarici e non capisce che il lombardo-veneto è già succursale della Merkel.
200mila in piazza secondo Salvini, in attesa di capire i numeri della questura, ma nel 2007, quando il centrodestra italiano era una cosa seria e portava in piazza un milione di persone al Family Day, eravamo italiani, occidentali, più ricchi e con una qualche idea sul futuro dei nostri figli. Oggi siamo tutti più poveracci, il futuro è un ricordo perché non facciamo più figli, e quello che resta è un po’ di orgoglio italiano nel rispondere al signore citato da Lerner: Viva l’Italia, i Borboni e il Papa Re!