fbpx
Corsivi corsariSanità

Vaccinazione obbligatoria: la paura di credere nel prossimo

Vaccinazione

Se ogni azione che è buona o cattiva in un uomo maturo fosse compiuta sotto il condizionamento della miseria e della prescrizione e della forza fisica, cosa sarebbe la virtù se non un nome, quale plauso spetterebbe davvero a chi si comporta bene, quale omaggio a chi è sobrio, giusto o continente? – John Milton 

È passato ormai molto tempo da quando la pandemia di coronavirus è scoppiata, abbiamo affrontato notevoli difficoltà e ci si sono posti davanti ostacoli che avremmo faticato ad immaginare soltanto qualche anno fa. Oramai sembra che si sia entrati nella parabola discendente di questo cupo dramma grazie alla diffusione e all’efficace somministrazione di vaccini e agli sforzi organizzativi che istituzioni e personale medico hanno saputo mettere in pratica. Tuttavia da più di un anno a questa parte mi sembra di assistere ad un pericoloso e forse irreversibile passaggio di testimone: tante responsabilità vengono affidate al governo, allo stato, e i cittadini italiani, parallelamente a ciò, godono sempre di minor fiducia verso gli altri membri della medesima cittadinanza.

Partiamo da un presupposto importante: il seguente articolo non è scritto per sostenitori di teorie del complotto, antivaccinisti, cercatori del priorato di Sion, medici di twitter o altri appartenenti a qualsivoglia organizzazione o raggruppamento sociale composto da timorosi, confusi, cacciatori di misteri. L’articolo è scritto per tutte quelle persone brillanti e civili, che comprendono l’importanza dell’argomento trattato, che sanno il valore della scienza, riconoscono l’autorevolezza di fonti e istituzioni, che hanno un approccio libero e non ideologico agli eventi. L’articolo non vuole proporre nient’altro oltre una riflessione che andrò di seguito a proporre.

I cittadini italiani si fidano a sufficienza gli uni degli altri per tollerare che i vaccini non siano resi obbligatori? Mi spiego, sorvolando su tutta la questione giuridica che può e deve essere analizzata da chi è più esperto di me, dopo un intero anno nel quale la fiducia nella razionalità del prossimo è stata massacrata da articoli criminali, pubbliche indignazioni televisive e accuse, talvolta anche tra vicini di casa, i cittadini avranno il coraggio di riprendersi in mano i propri doveri? 

Qui dunque il tema centrale: rendere i vaccini obbligatori ne favorirà la diffusione, senza dubbio, ma il pericolo che si intravede è che ciò permetta alla cittadinanza di scappare dalle proprie responsabilità e consegnarle, ancora una volta, nelle mani dallo stato-genitore che sapendo rendere il tutto più efficiente appare come la soluzione migliore.  

A tutti spaventano i comportamenti irrazionali e talvolta totalmente incomprensibili dei tanti che spesso rifiutano i vaccini per partito preso, taluni li considerano una farsa, altri addirittura veleni. Pochi inoltre saranno disposti a difendere i membri dei noti partiti politici che lesinano a dichiararsi a favore della vaccinazione con l’intento di attrarre l’interesse proprio di quei gruppi. D’altra parte però ci tengo a sottolineare il fatto che non si conoscono le effettive dimensioni del fenomeno “novax” in Italia, potrebbe essere qualcosa di effimero, un gruppo di esaltati molto rumoroso ma numericamente poco significativo, spesso si informano sui social, molti abbandoneranno il loro scetticismo con il tempo. Parlando di numeri, al momento più del 70% della popolazione italiana ha ricevuto almeno una dose, se escludiamo poi anche la percentuale dei giovanissimi che non hanno ancora accesso al vaccino, il numero dei rimanenti rimane significativo ma senza dubbio è ben lontano da rappresentare una maggioranza ed è probabile continui a sgonfiarsi. È anche necessario valutare il fatto che soltanto una minoranza di coloro che ancora non hanno ricevuto il vaccino assumono una posizione di ferma opposizione ad esso, i più sono indecisi o attendisti. Con questo non voglio dire che vadano sottovalutati, ma nulla ci vieta di essere fiduciosi nel fatto che quelle sacche di diffidenza potrebbero essere soltanto bolle di sapone.

Non possiamo dimenticare che è stato proprio il riconoscimento della responsabilità degli individui uno dei motori del progresso dell’occidente, per non parlare dell’importanza della fiducia nei propri concittadini e del sentimento di appartenenza a una comunità di persone uguali nei diritti e nei doveri. Eppure sembra sempre più difficile vedere il prossimo come un individuo razionale ed è opinione diffusa che senza un’imposizione forzata non riusciremo a fare niente di buono.

Apparentemente se una persona ha fiducia nelle istituzioni e nella scienza, non ha motivo per ritenere la vaccinazione obbligatoria un problema. I vaccini sono testati e sicuri. Vaccinarsi è giusto ed è un dovere che va compiuto nel rispetto di se stessi e degli altri. Tutto ciò è vero ed è necessario sottolinearlo, non vaccinarsi è sbagliato, ma nonostante questo, credo che sia importante vivere all’interno di una società nella quale sia garantito ai cittadini anche il “diritto di sbagliare”. Gli errori vanno disincentivati, l’introduzione del green pass ad esempio è stato un buon modo per farlo, ma è proprio dall’errore che si può apprendere. Hanno un ruolo nella crescita delle economie e permettono alla società di responsabilizzarsi.

Quanto suddetto non deve essere inteso soltanto come un’apologia della libertà individuale ma soprattutto come il riconoscimento di una tendenza dell’opinione pubblica che sembra tollerare con sempre più difficoltà le scelte sbagliate e richiede con forza l’intervento pubblico. Temiamo l’inefficienza, ma più impediremo ai cittadini di compiere errori più la cittadinanza perderà fiducia in se stessa. Questo atteggiamento rischia di minare le fondamenta della stessa democrazia che si basa per principio sul fatto che l’elettore debba essere consapevole, maturo e responsabile.

Possiamo non riconoscerlo ora, considerare il momento non adatto e posticipare la riflessione alla prossima occasione, ma prima o poi dovremo fare i conti con quei sentimenti di sfiducia e di diffidenza che la pandemia e gli eventi avvenuti negli ultimi due anni hanno acuito. Non soltanto scetticismo nei confronti della scienza e delle istituzioni ma anche l’atteggiamento di rassegnazione che parte della popolazione sembra aver assunto nei confronti del fatto che coloro che ci circondano non riusciranno ad essere razionali e non sarà mai possibile riporre in loro alcuna speranza.

Leave a Comment

Verified by ExactMetrics