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Referendum costituzionale: l’iniziativa Votare Informati

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Nonostante stia finalmente emergendo con il passare dei giorni, che il referendum costituzionale del 20/21 settembre non è quella svolta storica promessa a gran voce dal Movimento5Stelle e tanto attesa dai nostri cittadini, non è da sottovalutare il giorno in cui gli italiani saranno chiamati al voto in quanto porterà dei cambiamenti praticamente irreversibili al nostro parlamento.
Molti esperti in materia, seguiti a ruota da giornalisti e politici, hanno già provveduto a scrivere
innumerevoli articoli e rilasciare altrettante dichiarazioni per analizzare i possibili risultati di questo referendum. Ritengo dunque inutile realizzare un’ulteriore analisi delle argomentazioni a favore di una o dell’altra tesi.
Ma c’è un altro tipo di analisi che a mio avviso è molto più interessante e passa inspiegabilmente in secondo piano, è l’analisi del quadro in cui il referendum costituzionale si svolgerà: un quadro certamente complesso e non così positivo, che ci lascia con una diffusa incertezza per il nostro futuro.
Grazie all’illusione creata dai social, ci ritroviamo in una situazione paradossale, con i rappresentanti delle istituzioni apparentemente vicini, ma al contrario lontani dalle problematiche reali che colpiscono lo Stato ed il popolo italiano. Viviamo un periodo in cui la partecipazione civica dei cittadini è in calo da 30 anni (in termini di partecipazione alle urne, aumento dei voti di protesta, diminuzione della presa sociale dei partiti), al contrario crescono la sfiducia nella classe dirigente e nei partiti tradizionali. A questo si aggiunge poi un sistema scolastico costantemente trascurato, che è ormai incapace di fornire alle nuove generazioni gli strumenti necessari per comprendere le complessità sempre maggiori della realtà in cui viviamo. Appare evidente come, nel lungo termine, a rimetterci saranno i più giovani. E questo è solo un piccolo scorcio su alcuni dei molteplici trend negativi che negli ultimi decenni hanno influenzato ed alterato il panorama sociale italiano.
Possiamo ritenerci quindi al culmine di quel lungo ed intricato processo responsabile dell’ascesa del populismo e di una sempre maggiore semplificazione dei contenuti.
È in questo clima saturo di disinformazione ed impegno civile tiepido che nascono progetti come quello di “Referendum: Votare Informati”. Si tratta di una campagna di informazione che avrà come scopo quello di divulgare un’analisi delle cause e degli effetti del referendum in questione mantenendosi il più possibile critica, complessa, completa e laica da ogni ideologia partitica. Il progetto non ha come intento quello di indirizzare la popolazione verso un voto specifico: l’obiettivo è quello di trasformare un voto istintivo e “di pancia” in un voto informato e ragionato.
Votare Informati nasce a Mantova, da un gruppo di giovani ragazzi tra i 17 ed i 25 anni, riuniti dallo sconforto per il quadro socio-politico attuale e dall’idea che, prima o poi, come tutti i processi umani, il tempo dei populismi e delle soluzioni facili finirà.
Immoderati ha deciso di ospitare nel proprio sito un confronto a colpi di articoli tra i sostenitori del “no” e i sostenitori del “sì”, sul tema del referendum costituzionale di settembre 2020. Potete leggere i diversi contributi aprendo questo link.

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