Esteri

Perché Putin non è il nuovo Cesare del Medio Oriente

Vladimir Putin gioca da anni la sua partita per rifare di nuovo grande la Russia. Ha protagonismo, scaltrezza, iniziativa politica.

Quando ha invaso la Crimea stava per diventare un paria della comunità internazionale ma poi si è guadagnato di nuovo un posto in prima fila con il Russiagate e l’elezione di Trump.

Viene dalla vecchia scuola della democrazia come optional, che rivendica con orgoglio, e i giornaloni della elite finanziaria occidentale invece di contrastarlo si fanno impartire lezioni sul tramonto del liberalismo.

Poi è arrivato Trump, con la sua mania di mantenere le promesse elettorali, compresa quella di “riportare a casa i nostri ragazzi”. Ai russi non gli pare vero. Ritiro Usa dalla Siria.

20 anni fa Putin prendeva il potere in una Federazione Russa allo sbando, con Usa e UE che avanzavano sul Kosovo e nel cortile di casa sovietico. Era una Russia nel caos, impaurita e vicina al collasso economico.

Oggi orso Putin è il benvenuto nell’Iran degli ayatollah. Incontra Netanyahu. È alleato prezioso del boia di Damasco Assad. Dialoga con Saud e regni del Golfo. Alza il telefono e invita Erdogan a Mosca.

Putin gioca sulle contraddizioni della Europa debole, sulle divisioni della NATO imprigionata dal politicamente corretto degli europei.

Ma si può dire che in Medio Oriente è Putin il nuovo Cesare, come ha scritto sull’Independent Robert Fisk? Andiamoci cauti.

La Russia ha un solo sbocco sul Mediterraneo, a Tartus in Siria, eredità della epopea sovietica, quando Mosca controllava senza problemi la ‘mezzaluna verde’ negli anni Settanta.

Tartus è strategica per la flotta della marina russa, tanto è vero che Mosca ha firmato un contratto cinquantennale con Assad, sta investendo sulla infrastruttura portuale ed ha in quelle acque alcuni dei suoi sottomarini nucleari.

La Russia ha tanti progetti per allargare la sua area di influenza ma al momento, oltre Tartus,  può contare solo su una base aerea in Medio Oriente, a Khmeimim, sud est di Latakia, sempre Siria. Anche qui moltissimi i rubli investiti. Ma ora, finito il peana, diciamo una cosa.

La NATO, modestamente, ha sette Paesi membri della Alleanza Atlantica nel Mediterraneo. Italia, Spagna, Francia, Croazia, Albania, Grecia e Turchia, se ci resterà. La NATO ha anche due partner sul Mar Nero, Romania e Bulgaria.

Gli americani hanno basi in Afghanistan, Iraq, Bahrain, Arabia Saudita, Qatar, Oman e Gibuti. La Russia questo dispiegamento tra Mediterraneo, Medio Oriente e Golfo Persico semplicemente se lo sogna.

Gli Usa hanno ancora la più grande economia del mondo. La Russia ne ha una molto più piccola e il PIL nel 2018 è cresciuto dell’1%. Anni di sanzioni e gli effetti della Grande Crisi non sono stati una passeggiata per Mosca e il suo sistema bancario, sempre più rinchiuso su se stesso.

Sono i guai del sovranismo: tanto consenso elettorale, progressivo isolamento internazionale, calo di consenso. Oggi la metà dei cittadini russi non sembra soddisfatto della vita che fa, secondo un sondaggio di Pew Research Center.

Sua altezza Putin è il nuovo Cesare del Medio Oriente? Ora che gli Usa di Trump se ne sono andati dalla Siria,  Putin si ritrova in mano la patata bollente del massacro siriano, centinaia di migliaia di morti e milioni di profughi con cui fare i conti.

Per essere incoronato Vlad il Magno, Putin dovrebbe mettere pace fra il turco Erdogan e il siriano Assad. Ma Erdogan vuole impedire a tutti i costi che si crei una cerniera tra i Curdi del Pkk e i Curdi siriani verso l’Iraq. Assad dopo anni di guerra e aver rischiato più volte di perderla non accetterà mai che arrivi Erdogan e si prenda un pezzo di Siria.

Se Putin dovesse riuscire in una operazione diplomatica tale da riappacificare turchi e siriani, si meriterebbe come minimo il Nobel per la pace come Obama.

Nel frattempo però Vladimir in Siria dovrà fare i conti con il partito di dio libanese Hezbollah, con le Guardie della Rivoluzione iraniana, Isis, Al Qaeda, i Curdi, Israele sulle Alture del Golan, oltre che con Erdogan e Assad. Putin nuovo re del Medio Oriente? Auguri.

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