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Politica interna

Ocean Viking: la coerenza della sinistra

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Oggi la ONG Ocean Viking potrà finalmente sbarcare, ben 11 giorni dopo la prima richiesta inoltrata alle autorità italiane il 26 giugno scorso. 180 persone a bordo, 25 minorenni ed una donna incinta (per maggiori informazioni sulla vicenda, rimando a questo articolo de “Il Post”).

Il PD ieri, tramite i social, ha gioito: “Una notizia che ci riempie di gioia. Ma anche un risultato“. Come se la battaglia combattuta dal partito fosse finalmente stata vinta, e le sue richieste finalmente ascoltate. Come se al governo ci fossero altri, e non lo stesso PD.

Se pensiamo all’analoga vicenda dello scorso anno dell’ONG Open Arms, le incoerenze sono impossibili da non notare. Nell’agosto dello scorso anno Salvini era Ministro dell’Interno, ed il PD all’opposizione. La nave, con 121 persone a bordo, rimase in mare per ben 19 giorni (qui maggiori dettagli). Zingaretti parlava di “persone in ostaggio”, di Salvini sequestratore, di vergogna istituzionale. Nei telegiornali non si parlava d’altro, gli editoriali indignati sulla stampa vicina alla sinistra si sprecavano. La critica principale che i partiti di sinistra muovevano all’allora Governo era quella di bloccare in mare una nave carica di disperati. Eppure oggi ci si è comportanti esattamente nello stesso modo, e nessuno (o quasi) ha fiatato.

L’unica critica è arrivata dal Presidente dello stesso PD, Matteo Orfini: “Peccato però che per rincorrere Salvini chiudiamo i porti e sequestriamo le persone in mare esattamente come lui” (link). Purtroppo per lui, Orfini è spesso usato dal partito come “foglia di fico”, una finta voce di buon senso per cercare di coprire comportamenti ed incoerenze del partito.

Altre critiche sono arrivate da +Europa, partito che sul tema immigrazione non ha mai risparmiato critiche qualunque fosse il colore del Governo, e che è stato forse l’unico a pubblicizzare una proposta di riforma seria come Ero Straniero dei Radicali. Anche Carlo Calenda (Azione) ha sottolineato l’incoerenza del PD rispetto a quanto detto in passato.

Per il resto, calma piatta. Nessun editoriale scandalizzato di Repubblica, nessun appello di questa o quella associazione, nessun insulto al Ministero dell’Interno per l’inutile attesa prima dell’autorizzazione allo sbarco. Niente di niente.

Constatiamo per l’ennesima volta che l’indignazione ha colore politico. Che l’incoerenza è un marchio di fabbrica dei partiti. Che la stampa auto-definita libera è in realtà uno strumento al servizio di questo o quel partito. Che chi si diceva diverso, nel momento della verità, si dimostra esattamente uguale a chi lo ha preceduto. Che il prossimo caso Ocean Viking vedrà, ancora una volta, qualche centinaio di disperati essere usati per scopi politici.

2 comments

Aldo Mariconda - Venezia 07/07/2020 at 09:51

Considerazione ovvia e condivisibile. Mi viene in mente l’articolo di Massimo Cacciari ieri 6 luglio su La Stampa dove afferma che l’attuale governo si è dimostrato un coacervo della parte peggiore del PD con la parte peggiore dei grillini.

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Dario Greggio 13/07/2020 at 20:12

:D eh sì

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