Presenze non identificate si aggirano nei palazzi governativi e si divertono a cambiare decreti nella notte di Natale. Interrogati nella notte ‘o Munaciello e Babbo Natale, quest’ultimo principale sospetto. Voci di corridoio dicono abbia confessato “Stavo solo facendo il mio lavoro”. Nel frattempo la magistratura ne ha sequestrato la corrispondenza e sta esaminando le letterine provenienti da Arcore cui mittente possa corrispondere al nome di Bimbo Silvio. E mentre impazza il gioco mediatico del nuovo anno “Trova anche tu la norma anti o pro Silvio tanto l’Italia può attendere” non rimane che chiederci quante altre aggiunte di provvedimenti, escamotage, variazioni di parole si siano verificate, quanti altri regali siano stati fatti in questi anni da parte di queste fantomatiche presenze che possono rimanere senza un nome. Questi passati inosservati perché non riguardavano nel bene o nel male Bimbo Silvio ma solo gli Italiani.
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Daniele Spera
Nato nel 1984 tra i campi lombardi, se è vero che vivere a Bergamo essendo nato a Brescia con origini campane è più complicato di quello che dovrebbe essere per un italiano è anche vero che questo mi ha portato a vedere i mille pregi, difetti, ipocrisie e potenzialità che ha questo Paese. La musica è una delle mie grandi passioni, organizzare concerti e serate e questo mi ha permesso di conoscere un sistema economico/sociale che per quanto piccolo penso rappresenti un buono specchio del sistema Paese nelle sue dinamiche comportamentali, meritocratiche e alcune ipocrisie.
Laureato in Scienze e tecnologie per la comunicazione musicale presso La Statale di Milano e ottenuto un MBA presso HULT International Business School tra Dubai e Boston ho avuto la conferma che l'Italia ha un forte bisogno di scoprire il suo essere liberale, di deporre le armi e inizare a collaborare per esaltare le sue capacità e il suo ruolo nel mondo.
In un paese che putroppo fatica ad andare oltre la stagione del rosso e il nero questo oggi è estremamente immoderato.