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Letture immoderate: consigli della redazione (settembre 2023)

Consigli di lettura

La freccia nera di Robert Louis Stevenson

“La freccia nera” è un romanzo storico di Stevenson pubblicato per episodi sulla rivista “Young Folks” dal 1883, e la prima edizione integrale risale a qualche anno più tardi, 1888. La storia è ambientata durante il regno di Enrico VI, in piena Guerra delle Due Rose. Il protagonista è il giovane Dick Shelton, provetto cavaliere, orfano ed ereditiero di un benestante nobile la cui morte assumerà un senso soltanto nel corso della storia. Per gli appassionati di prodotti artistici ispirati a saghe e leggende medievali è un appuntamento imperdibile. La penna di Stevenson ci ricama atmosfere ed estetiche puramente british, con foreste dal respiro magico, castelli in pietra con i loro passaggi segreti, battaglie epiche e umidi porti. Il sottofondo investigativo, la presenza di missive, sicari, spie, travestimenti e giochi di potere donano poi al romanzo un’interessante ed insolita venatura di giallo. Non manca mai di ispirare la leggenda di Robin Hood, incarnato qui dal ribelle John “Riparatorti”, capo dei fuorilegge che si oppongono alle angherie e le prepotenze soprattutto di Sir Daniel, protettore di Dick.

Il romanzo inoltre affronta in maniera efficace e formativa, in virtù del pubblico al quale era rivolto, alcune umane questioni intramontabili, ovvero i temi dell’amore, dell’amicizia, della povertà, della vendetta, del perdono, dell’avidità e della codardia che si annida nel cuore degli uomini più malevoli. Le esperienze vissute nel libro porteranno Dick a riflettere su quale vita è quella che fa per lui, se la gloria di cavaliere o il focolare della famiglia. Lo scoprirete solo leggendo.

Giosuè Scarpitti Di Girolamo

Logica da zero a Gödel di Francesco Berto

Nella gara delle citazioni a sproposito il lavoro di Kurt Gödel avrebbe buone chances di ottenere una medaglia d’oro (il suo unico rivale alla cima del podio potrebbe essere l’aggettivo “quantistico”). Gödel fa capolino un po’ ovunque: dai dibattiti sulle implicazioni serie e profonde dei due teoremi di incompletezza, fino ai difensori delle più disparate teorie antiscientifiche che, non comprendendo i teoremi, vorrebbero usarli per attaccare lo statuto epistemico del complesso edificio matematico-scientifico. Eppure fare chiarezza è molto difficile.

Qui interviene “Logica da zero a Gödel”. Un libro pensaro per posizionarsi a metà fra la divulgazione e la manualistica; un’opera che ha come scopo una comprensione generale dei due teoremi di incompletezza e, come mezzo, l’acquisizione di strumenti e nozioni della logica matematica che siano davvero utili per farsi un’idea riguardo al lavoro di Kurt Gödel.

Il libro è chiaro e lineare (come piace ai logici) e non presuppone nessuna nozione di logica. “Logica da zero a Gödel” è un viaggio alla scoperta di forse il più alto risultato della storia della logica. Semplicemente imperdibile.

Gabriele Giancola

Trilogia Africana di Chinua Achebe

Achebe racconta in una serie di tre romanzi (Le cose crollano, La freccia di Dio, Non più tranquilli) la vita rurale dell’attuale Nigeria in tre periodi storici vicini ma profondamente diversi. Si tratta di tre storie che illustrano come cambia la società nigeriana nei decenni che seguono ai primi contatti coi colonizzatori.

Le cose crollano

l primo romanzo segue le vicende di Okonkwo, l’archetipo dell’uomo di successo in quella comunità. Attraverso queste vicende, l’autore descrive usanze, costumi e istituzioni nel villaggio.

L’abilità dello scrittore è straordinaria, in quanto riesce a trasportare il lettore in un ambiente così lontano dal nostro, facendolo immergere in questa realtà.

Il periodo storico è particolare, perché è proprio in questo momento che cominciano i primi contatti con i colonizzatori europei. Ci si trova quindi di fronte all’inizio di una commistione tra la cultura tradizionale del luogo e la cultura europea, tra religione tradizionale del luogo e cristianesimo. Cominciano così i primi dissidi interni alla società.

La freccia di Dio

Il secondo romanzo è ambientato a pochi decenni di distanza. Ormai, ci si trova in pieno periodo coloniale e i rapporti di potere si stanno definendo. I colonizzatori hanno imposto le proprie istituzioni, non curandosi troppo di capire quelle locali ritenute barbariche e primordiali. Anzitutto, il potere viene accentrato. Viene acquisito gradualmente dai colonizzatori, in parte con la forza, in parte persuadendo la popolazione ad aderire alla religione cristiana abbandonando quella tradizionale, la quale prevedeva una forte influenza dei sacerdoti nella vita pubblica. Inoltre, viene tolta autonomia a molti villaggi, i quali vengono inglobati in aree più ampie amministrate da uomini locali, rompendo così gli equilibri tra le varie comunità.

Questo romanzo presta particolare attenzione alle vicende del villaggio di Umuaro. Umuaro dapprima entra in conflitto con un villaggio vicino. Il conflitto viene risolto in seguito a un decisivo intervento della potenza coloniale. In seguito, il villaggio è afflitto da una carestia, causata dal comportamento del sacerdote che non consente la raccolta dell’igname per motivi religiosi. L’episodio scatena forti proteste e spinge buona parte della popolazione a convertirsi al cristianesimo.

Non più tranquilli

Il contesto del terzo romanzo è totalmente differente, in quanto il periodo coloniale è giunto al termine. Il protagonista, Obi Okonkwo (diretto discendente del protagonista del primo romanzo), ha già lasciato il suo villaggio, ha studiato in Gran Bretagna grazie al sacrificio economico della sua comunità, e si trova ora a Lagos. A Lagos ha un impiego nella burocrazia; nello specifico è incaricato di allocare borse di studio agli studenti più meritevoli.

La vita personale e lavorativa di Obi è afflitta da dubbi e contraddizioni. Gli stessi dubbi e contraddizioni che affliggono la società nigeriana di quei tempi. Vive in una città moderna ed è entrato in contatto con usi e costumi totalmente diversi da quelli del suo luogo di origine. Il suo desiderio sarebbe quello di sposare Clara, una ragazza appartenente a una casta tradizionalmente marginalizzata ed esclusa. Cosa fare dunque, cedere alle pressioni della sua cultura di origine e della sua famiglia tenendosi alla larga dalla ragazza? Oppure abbracciare la modernità, quella che, secondo lui, gli consente di sposare chiunque? In ambito lavorativo, invece, le pressioni sono quelle della corruzione, molto diffusa nel paese. Mantenere il proprio status sociale è costoso, e Obi ha difficoltà a permetterselo. Come fanno gli altri a permetterselo? Accettano tangenti. Da un lato, Obi ritiene questo sbagliato. Dall’altro, vuole vivere come gli altri.

Filippo Massari

1 comment

dario greggio 03/10/2023 at 18:44

“Un libro pensaro”

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