Buongiorno immoderate e immoderati!
Il M5s non vota con il governo. Visto che le loro posizioni sono quelle espresse dal loro giornale di partito, il Fatto Quotidiano, e dall’inquietante galleria di intellettuali-parodistici rosso-bruni che conosciamo, (non) ci sarà da ridere. Si preparano a far cadere il governo per far pagare al paese la loro (non rimediabile) crisi di consenso, oppure sono semplicemente il movimento politico più filo Putin e più eversivo italiano? Ulteriore dimostrazione che la scissione dei 5* non significa affatto la fine del populismo, che resta il problema principale non solo in Italia ma nelle democrazie occidentali.
In un articolo tutto da leggere su Immoderati, Crescenzo Garofalo toglie dalla prospettiva populista il caso Julian Assange, il fondatore di Wikileaks. Intanto, altra benzina per il populismo viene dalle rivelazioni sull’attività di lobbying piuttosto disinvolta di Uber: il problema sarà far capire, al netto del caso Uber e dei risvolti poco edificanti, che l’attività di lobbying non è in sé un attentato alla democrazia. Ma qui è facile strumentalizzare. Il Fatto ne approfitta subito per spargere veleno su Renzi, ma solo perché compare il suo nome.
Sul reddito di cittadinanza continua l’equivoco: a molti sfugge che Draghi e la UE lo proponevano ben prima del M5s. Vedi ad esempio la famosa lettera Draghi Trichet, nella quale si legge che, insieme alla revisione delle norme che regolano l’assunzione e il licenziamento dei dipendenti, si raccomandava “l’istituzione di un sistema di assicurazione contro la disoccupazione e di una serie di politiche attive del mercato del lavoro in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le imprese e i settori più competitivi”.
Intanto l’inflazione cresce: dove sono quelli che bisognava stampare denaro? Nessuna notizia. Si scopre il peso dell’inflazione (e della scarsa produttività del paese) per i redditi dei lavoratori poveri, che saranno arruolati però dagli stessi populisti che la moneta fiscale.
Sempre più in difficoltà la Russia in Ucraina: ucciso un altro generale mentre il numero dei morti è sconcertante: si stima che 38.000 uomini, molti ragazzini di 18-20, sono stati sacrificati da Putin in questa guerra senza senso. Può produrre una guerra senza senso e anacronistica un cambiamento epocale? Pare evidente che questo sia il colpo di coda dell’autoritarismo investito dai cambiamenti della globalizzazione. Senza più infingimenti e diplomazia, il mondo è oggi diviso tra democrazie e paesi autoritari.
Non si era sbagliato chi prevedeva che la globalizzazione avrebbe sollecitato le società chiuse e tradizionali verso un mutamento progressista: non aveva però considerato la reazione autoritaria. Più conveniente per i paesi autoritari, fatti due spicci, mettersi a fare gli imperialisti. Disagio negli “intellettuali” (specie a sé dai tratti da definire) messi davanti al valore della democrazia liberale. Un tempo pensavamo che si trattasse di casi relitti del passato, oggi abbiamo qualche dubbio. Ma è un’epoca di zombi e di tragicomica parodia.
2 comments
l’itaglia doveva morire, per pagarmi i danni del 2014, col Papeete nel 2019: poi quel coglione di salvini si è fatto inculare… e così è arrivato il docissimo covid a farmi sognare, con i suoi 200000 morti (in salita)!
E ora, la resa dei conti finale. Così imparerete che non si fa del male alle persone per bene…
ah, pisa :D :D :D #cancrocascina #mortecarabinieri #leucemiasultribunale