Esteri

Il colpo di Stato è di Maduro, non di Juan Guaidó

C’è grande preoccupazione per quanto sta avvendendo in questi momenti in Venezuela. Gli Stati Uniti, il Brasile, l’Argentina, in seguito il Canada e tante altre grandi nazioni hanno infatti riconosciuto il Presidente dell’Assemblea Nazionale come Presidente ad interim. C’è chi parla di colpo di Stato dello stesso Guaidó ai danni di Maduro, ma è davvero così? Ripercorriamo le tappe della politica venezuelana dalle elezioni presidenziali svoltesi a maggio 2018 ad oggi.

Il 20 maggio 2018 si sono celebrate le elezioni presidenziali, nelle quali Maduro ha ottenuto la maggioranza dei voti. Le elezioni sono state dichiarate non valide da ONU, USA, UE, Organizzazione degli stati americani, Australia, ed altre democrazie avanzate, per brogli elettorali ed addirittura illegittimità dell’organo che ha convocato queste elezioni, ossia l’Assemblea Nazionale Costituente, creata appositamente da Maduro stesso nel 2017.

La Costituzione venezuelana afferma che un presidente eletto abbia tempo fino al 10 gennaio dell’anno successivo per prendere il potere, cosa che Maduro lo ha fatto nell’ultimo giorno utile.

Tuttavia l’Assemblea Nazionale non lo ritiene legittimo perché, come spiegato in precedenza, le elezioni sono state dichiarate illegittime dalla comunità internazionale.

In caso di assenza continuata (essendo Maduro illegittimo, questa è la posizione dell’AN), morte, rinuncia o destituzione da parte del Tribunale Supremo del presidente, l’Assemblea Nazionale (non quella Costituente citata pocanzi) può nominare il suo presidente come presidente (scusate il gioco di parole) ad interim, dopo essere stato acclamato tale nei vari Cabildos (una struttura amministrativa arcaica, che può essere paragonata ad un’assemblea spontanea di cittadini) di ogni provincia. Oggi c’è stato a Caracas l’ultimo Cabildo, che ha visto un numero incredibile di manifestanti osannare Juan Guaidó.

In conclusione, l’attuale presidente ad interim è legittimo. Non si sa ancora con certezza quale sarà la reazione delle forze armate: molti generali sembrano essere favorevoli a Maduro, ma secondo testimonianze dirette avute da cittadini venezuelani, altri generali sarebbero dalla parte del nuovo presidente.

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