Il Movimento 5 Stelle sta collassando? Il voto sul MES è la tempesta perfetta per quei grillini che non avevano mai digerito la fine della alleanza con i sovranisti. Ieri tre senatori M5S, Francesco Urraro, Stefano Lucidi e Ugo Grassi sono passati armi e bagagli alla Lega Nord. Matteo Salvini gongola e strappa a Di Maio due senatori della Campania, il terzo arriva dall’Umbria.
Le cause, a sentire i diretti interessati, sono nell’ordine la filosofia del blocchiamo tutto del Movimento, le decisioni prese solo dall’alto, i parlamentari che non vengono mai consultati se non quando si tratta di votare in aula, una riforma della giustizia che ad alcuni non va proprio giù (per dire, ieri l’Ordine degli avvocati di Palermo chiede le dimissioni del ministro Bonafede). Grassi lo dipingono già in giro con la spilla di Alberto da Giussano sul petto, ma la sua scelta era nell’aria ormai da tempo.
A Luigi Di Maio non resta che evocare il mercato delle vacche e il solito intervento giudiziario. Ma adesso ci manca solo che i giudici discettino su chi cambia casacca in parlamento! Nel corso di dicembre, M5S ha perso un altro punto percentuale nei sondaggi. E non è chiaro quanti altri potrebbero essere i parlamentari tentati di passare con Salvini, “decine” secondo Lucidi.
Il leader della Lega ieri sera in Calabria ha dichiarato: “Secondo me, se vinciamo in Calabria ed Emilia Romagna, qualcuno fa le valigie”, evocando il voto dopo le Regionali. “Grillo e Di Maio hanno tradito un ideale per la poltrona, la coerenza non è in vendita, ognuno raccoglie ciò che semina”, ma “capisco la disperazione di un partito che sta evaporando”.
Se davvero M5S sta collassando gli effetti potremmo vederli presto. Se 5 Stelle cede alla Lega davvero il mondo liberale, popolare e democratico che in Italia vuole costruire una alternativa a sovranisti e populisti dovrà rapidamente attrezzarsi. Ma per adesso in questa area prevalgono le divisioni, gli attendismi, i protagonismi. La “grillexit” di ieri però ricorda che presto non ci sarà più scampo.
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[…] Non sappiamo se avra’ successo questo ennesimo tentativo di rivitalizzare un ronzino politico morente (foto) come il Mo-vi-mento pentastellato a colpi di spesa pubblica. La terapia mira a fargli esalare l’ultimo respiro dopo l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica. Ma se in Emilia Romagna cedesse la diga delle Coop, della Ditta comunista e dell’olio di fegato di sardina, un consistente manipolo di parlamentari grillini (atterriti dalla prospettiva di tornare al loro status di nullita’) si intrupperebbero sotto le insegne di Salvini (come hanno gia’ fatto decine di colleghi). […]