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Economia & FinanzaPolitica interna

Finita la sbornia elettorale arriva all’Italia il conto da pagare

La Commissione EU proporrà con ogni probabilità una procedura disciplinare per l’Italia il 5 giugno prossimo per la gestione del debito pubblico. Si parla di una sanzione da 3,5 mld€. Di che si tratta?

Sono verifiche periodiche, controlli ordinari sui budget pubblici da parte dell’Unione Europea. La sanzione prevede degli step: i ministri delle finanze dovranno prima approvare la proposta della Commissione al meeting di metà giugno o al successivo incontro di inizio luglio. L’Italia dovrà sottomettersi alla sanzione, pena una violazione del diritto dell’UE. All’Italia verrà dato il tempo di correggere le sue finanze, visto che la decisione finale su ulteriori multe richiede mesi. Inoltre la UE non ha mai multato un paese per il suo budget, finora.

Tra le raccomandazioni della Commissione ci sono i limiti del 3% del PIL per il deficit pubblico e quello del 60% del PIL per il debito stabilite nel Trattato di Maastricht. Chi ha un debito superiore a quel livello deve ridurlo a un ritmo soddisfacente, come hanno saputo fare la Germania o il Portogallo, per esempio con il 132% attuale, il debito dell’Italia è più del doppio del limite UE e, oltretutto, non scende abbastanza velocemente (anzi, il governo spesso dice di volerlo far salire).

L’Italia è già oggetto di un’altra procedura, tutt’ora in corso, sul deficit. Il Vice-Presidente del Consiglio Salvini ha già annunciato che interpreta l’esito del voto europeo come un mandato a respingere le richieste della UE e “ridiscutere i parametri che hanno condotto a disoccupazione diffusa e ansietà sociale”. La dinamica dell’occupazione, della crescita e della traiettoria di debito/PIL in ogni altro paese dell’Unione è però diversa da quella italiana. Il sospetto che il problema non siano i parametri della UE, ma l’atteggiamento verso le regole dovrebbe iniziare a sfiorarci. “La lealtà è un debito, e il più sacro, verso noi stessi, anche prima che verso gli altri.”


1 comment

Franco Puglia 29/05/2019 at 16:34

Quando hai fame, sei senza lavoro e pieno di debiti cosa fai ? Chiedi un prestito.
E finisci nelle mani degli strozzini, che ti leveranno la pelle, se non paghi.
La sindrome italiana è assimilabile : noi siamo troppo indebitati e con risorse insufficienti per stimolare alcunché, dai consumi alla ripresa produttiva.
La sola risorsa ? Altro debito, ma prima o poi gli interessi diventeranno troppo salati, da strozzino, appunto, e ci avviteremo drammaticamente.
Come venirne fuori ? A livello individuale la soluzione, in genere, è il suicidio.
A livello di massa si chiama in altro modo, ma è equivalente.

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