La strada statale 3 bis “Tiberina”, cosiddetta E45 copre la distanza Orte-Ravenna.
Percorro il tratto Cesena-Perugia della E45 almeno 2 volte al mese da circa 8 anni.
Ho percorso la E45 ad ogni ora del giorno e della notte, d’estate con 40 gradi, e d’inverno, quando il tratto del Verghereto sugli Appennini è costantemente coperto da neve e ghiaccio.
La strada è percorsa regolarmente da numerosi TIR e, ad oggi, rappresenta l’unica arteria di collegamento “facile” tra la Romagna e Umbria e Toscana.
D’inverno c’è una postazione praticamente fissa di Carabinieri, tra l’altro gentilissimi e disperati, perché con la pioggia il manto stradale, normalmente costellato di buche, si sfalda ancora di più e avvengono circa 15 casi al giorno di pneumatici bucati. La fonte di questo numero sono i Carabinieri stessi con i quali, dopo tutti questi anni, siamo praticamente amici.
La strada percorre gli Appennini e il telefono non prende dal tratto che va da Valsavignone a Bagno di Romagna (A non avere linea non è solo la 3 ma tutti gli operatori telefonici).
In 10 anni, nonostante i perenni cantieri dell’Anas, nulla è cambiato e lo scenario è il seguente: carreggiate dissestate e piene di buche, gallerie e tratti stradali devastati da incendi, detriti (anche taglienti) sulla strada, cambi di carreggiata continui, tratti chiusi al traffico in direzione sia Nord che Sud in alternativa ai quali si devono percorrere delle deviazioni interne per strade tortuose di montagna insieme a TIR di ogni grandezza, incidenti di varia gravità e, da ultimo, a febbraio 2018, il crollo parziale della carreggiata al km 152, riportato nella prima fotografia di questo articolo.
Per quest’ultimo crollo è stata avanzata l’ipotesi di “disastro colposo” e si aspetta settembre per avere una risposta dai periti che questi giorni stanno effettuando le indagini. Nulla di nuovo poiché dal 2013 è aperta un’inchiesta dalla procura di Arezzo che dall’ottobre dello stesso anno ha visto anche la collaborazione dei magistrati di Forlì.
Il motivo ufficiale dell’inchiesta è la verifica che sussistano reati penali dietro i continui incidenti causati negli anni dalla condizione stradale (incidenti in cui si contano morti, feriti e danni a autoveicoli), in particolare si voleva indagare sulla sussistenza del reato di attentato alla sicurezza dei trasporti.
Sembra infatti che i dovuti controlli che l’Anas doveva svolgere, per monitorare i lavori delle società appaltatrici che si sono occupate, dal 2010 al 2014, della manutenzione dell’E45, non siano stati eseguiti, in cambio di “regali” di vario genere.
I contratti di fornitura ammontano a più di 15 milioni di Euro.
Attualmente la procura di Arezzo ha notificato cinque avvisi di chiusura indagine a dirigenti e tecnici di Anas Toscana.
Per quanto riguarda lo stato dei piloni del tratto appenninico inserisco nell’articolo le fotografie scattate dagli automobilisti del gruppo Facebook “Vergogna E45” (che colgo l’occasione per ringraziare per tutto ciò che fanno e hanno fatto negli anni a differenza dello Stato), gruppo che si è personalmente attivato dal 2013 per denunciare più volte lo stato della strada e che ha recentemente inviato una lettera al Governo Italiano (la lettera è consultabile al seguente link che rimanda direttamente al gruppo Facebook citato).
I piloni devastati arrivano anche ad un’altezza di 80 metri.
Penso che le fotografie non abbiano bisogno di commenti ulteriori.
In questi quasi 10 anni non una volta ho percorso la E45 senza trovare lavori in corso, ma i numerosi cantieri dell’Anas dal 2013 stentano a produrre risultati. Basti pensare che, come indicato nella Lettera indirizzata al Governo, l’intervento programmato nel 2013 al fine di chiudere una delle voragini della strada riporta come data di fine lavori aprile 2014 ed è attualmente non completato.
Nel 2018.
Ben cinque anni dopo. Ed è solo uno dei tanti.
Per vedere lo stato dei lavori nelle varie regioni interessate dalla E45 (selezionare dalla cartina l’icona delle regioni Emilia Romagna, Toscana, Umbria o Lazio e scegliere dal menù a tendina –> SS 3 bis) rimando al sito dell’Anas dove, su “stato dei lavori” le date di ultimazione prevista scandalose (cioè risalenti a anni fa) sono state scaltramente sostituite con la dicitura “il termine dei lavori è in corso di ridefinizione”.
Dopo Genova, pensavo fosse doveroso da parte degli Italiani farsi delle domande ed esigere delle risposte.
La risposta del Governo è quella di intensificare, se non totalizzare, la nazionalizzazione della gestione stradale.
La E-45 è una strada a gestione statale.
Nel riportare queste informazioni ho cercato di essere più didascalica possibile.
La conclusione a cui giungo è invece nettamente politica: io non voglio pagare per l’ignoranza di chi ci governa.
Non voglio pagare per la sommarietà con cui il Governo giunge a conclusioni affrettate su tematiche, come quello delle infrastrutture e della viabilità, complesse e meritevoli di essere trattate con ricchezza di analisi e prospettive che le indaghino in tutto il loro spessore. Non possiamo fermarci ad una visione approssimativa.
Rifiutiamo la leggerezza, che si addice a tante cose della vita ma non alla politica.
Non lasciamo che questi Anni Bui avvolgano il nostro paese in silenzio.
A costo di sembrar matti, a costo di essere un solo sasso contrario alla valanga.
“Io sono ignorante, ma ho letto qualche libro. Tu non ci crederai, ma tutto quello che c’è a questo mondo serve a qualcosa. Ecco, prendi quel sasso li, per esempio.
Quale?
Questo… Uno qualunque… Be’, anche questo serve a qualcosa: anche questo sassetto.
E a cosa serve?
Serve… Ma che ne so io? Se lo sapessi, sai chi sarei?
Chi?
Il Padreterno, che sa tutto: quando nasci, quando muori. E chi può saperlo? No, non so a cosa serve questo sasso io, ma a qualcosa deve servire. Perché se questo è inutile, allora è inutile tutto: anche le stelle. E anche tu, anche tu servi a qualcosa, con la tu’ testa di carciofo.”
(Il Matto e Gelsomina, La Strada – Federico Fellini)