Va ormai avanti da settimane la discussione riguardante la decisione di Inter e Milan di costruire un nuovo stadio abbattendo il Meazza in quel di San Siro, e rischia di dilungarsi ancora per molto.
Le due storiche squadre milanesi hanno finalmente deciso di proporre un progetto congiunto (in realtà i progetti sono due) per dare alla città uno stadio nuovo, più funzionale, al passo coi tempi e dal quale si possano ricavare guadagni finora inimmaginabili se rapportati a quelli attuali. Un nuovo stadio è una priorità, è il modo attraverso il quale le due gloriose squadre possano tornare a dire la loro nel calcio che conta.
Il caso Juventus
Non è un caso che la Juventus, da quando possiede uno stadio di proprietà, abbia aumentato il fatturato e sia ogni anno in lotta con le più grandi squadre europee per la Champions League. Basti pensare che lo scorso anno, pur con una media spettatori inferiore di 16 mila unità rispetto all’Inter , la Juventus abbia ricavato dallo stadio ben 20 milioni di € in più (fonte).
Non guardiamo al passato
Purtroppo, come spesso accade in Italia e come già successo a Roma, pare che la maggioranza dei cittadini preferiscano il sottosviluppo e la nostalgia per tempi che non ritorneranno all’innovazione ed al futuro. Sono infatti diverse le voci contrarie (con ovviamente politici di tutti i colori in testa) che vedono nell’abbattimento del Meazza un insulto alla storia, alla tradizione, allo sport.
Probabilmente preferiscono vedere le loro squadre prendere 20 o più punti a campionato dalla Juventus, esultare per una partecipazione alle coppe europee come fossa una vittoria della stessa, essere superate ogni anno da squadre che pochi anni fa non si sarebbero nemmeno sognate di sfidare Inter e Milan.
Un grande investimento
Non solo il progetto prevede un nuovo impianto, ma anche la totale riqualificazione dell’area circostante, interventi pubblici e più di 1 miliardo di investimenti privati. Per non parlare di tutto l’indotto che la costruzione ed il futuro utilizzo porterebbero.
Inter e Milan prendano una decisione in fretta, non possono permettersi ulteriori tentennamenti: qualora il Comune dicesse no trovino un’altra area, magari fuori Milano, e realizzino il progetto lì. E per quanto riguarda il Meazza, chi dice di amarlo tanto proponga l’apertura di una cooperativa e cerchi soci per gestirlo. Insomma, se lo paghi.