Appena lette le ultime dichiarazioni di Cecchi Paone ho subito pensato che, più che le bestialità dei Fontana e dei Salvini, siano proprio personaggi che fanno uscite del genere a rendere difficile la trasformazione dell’Italia in un paese civile nel campo dei diritti.
Perché l’ex conduttore televisivo, omosessuale dichiarato, dicendo che se sei donna e giochi a calcio devi per forza essere lesbica, parla esattamente come la bestia del bar che per offenderti ti chiama “ricchione”.
Proprio lui dovrebbe sapere che non importa di quale sesso tu sia, importa chi o cosa ti fa provare emozioni uniche. E se una donna ama il calcio, le auto, la birra, questo non fa di lei un maschiaccio, così come un uomo innamorato del ballo, della cucina, della ginnastica ritmica non è “una femmina”.
Lo stereotipo di Paone non è diverso da quello di cui lui stesso potrebbe essere vittima, anzi di cui sicuramente è già stato. Dovrebbe capirlo ed imparare una buona volta a contare fino a 10 prima di aprir bocca.