“Visti gli sviluppi tecnologici e il contesto geopolitico, il governo ha concluso che è necessario per la
Liesje Schreinemacher
sicurezza (inter)nazionale incrementare i controlli vigenti sulle esportazioni di attrezzature specifiche per la
produzione di semiconduttori.”
Questa frase, scritta dalla ministra degli Esteri del Regno dei Paesi Bassi, Liesje Schreinemacher, in una lettera inviata al Parlamento, segna un significativo cambiamento di politica riguardo alle sanzioni sui semiconduttori imposte alla Cina. Cosa c’entrano i Paesi Bassi con delle sanzioni imposte prevalentemente dagli Stati Uniti d’America alla Cina? Perché si tratta di un argomento caldo? Di che sanzioni si tratta? Per rispondere a tali domande, è necessario introdurre brevemente il contesto delle sanzioni spiegando cosa sono i semiconduttori e perché gli Stati Uniti d’America stanno imponendo sanzioni alla Cina.
Con semiconduttori si intendono dei materiali, appartenenti alla categoria dei semimetalli, che possono assumere una resistenza elettrica maggiore rispetto ai conduttori ed inferiore rispetto agli isolanti, i principali sono silicio, germanio, arseniuro e gallio. I semiconduttori sono, in breve, alla base di tutta l’elettronica di cui facciamo uso quotidianamente (dalle calcolatrici agli smartphone, ai sistemi di volo dei jet militari passando per i microcontrollori nei termostati). In particolare il silicio, utilizzato per la produzione dei transistor che compongono i circuiti integrati, è un materiale cruciale dalla cui lavorazione dipendono tutti i principali avanzamenti che la nostra società ha ottenuto dagli anni ’60 ad oggi.
A seguito di preoccupazioni legate alla sicurezza nazionale, nell’Agosto del 2018 l’amministrazione Trump varò le prime sanzioni contro compagnie cinesi (Huawei e ZTE) operanti nel settore dell’elettronica di consumo, se inizialmente si trattò di bandirne i dispositivi dagli enti governativi, queste si trasformarono nel Maggio 2019 nella proibizione a qualsiasi azienda americana di condividere tecnologia con tali compagnie.
Le sanzioni contro la Repubblica Popolare Cinese vennero inasprite, sempre dall’amministrazione Trump, nel Novembre 2020 con un ordine esecutivo che vieta a tutti gli investitori statunitensi (sia istituzionali che retail) di acquistare o investire in titoli di società identificate dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti come “società militari comuniste cinesi”.
È con l’amministrazione Biden che le sanzioni americane acquisiscono una nuova intensità venendo dirette verso l’industria dei semiconduttori con due pacchetti sanzionatori varati nell’Ottobre 2022 e nel Marzo 2023. Le sanzioni americane puntano a ridurre notevolmente la capacità cinese di sviluppare una propria industria dei semiconduttori danneggiandone notevolmente le possibilità di ricerca, sviluppo e produzione su larga scala di apparecchiatura militare avanzata. La produzione di chip integrati è incredibilmente complessa, richiede macchinari fantascientifici fino a pochi anni fa e ammette tolleranze incredibilmente ridotte.
Tra i vari passaggi che compongono la complessa produzione di un chip, l’esposizione a luce UV (litografia) è probabilmente il più complesso e per eseguirlo sono necessarie apparecchiature incredibilmente precise. Proprio a questo punto, il ruolo dei Paesi Bassi diventa cruciale, i processi litografici di qualsiasi semiconduttore moderno sono affidati a due aziende: l’olandese ASML e la tedesca Carl Zeiss SMT.
Carl Zeiss SMT è la divisione della più nota azienda produttrice di apparecchiature ottiche operativa nel ramo dei semiconduttori, essa si occupa della produzione degli specchi usati da ASML nelle sue apparecchiature per la litografia; gli specchi prodotti da Zeiss sono talmente piatti che, se dovessero avere le dimensioni della Germania, la maggiore imperfezione sarebbe alta 0.1mm.
Non esiste, ad oggi, nessuna compagnia o ente governativo in grado di produrre specchi con una precisione comparabile a Zeiss SMT. ASML, oltre a possedere il 24.9% di Zeiss SMT, è l’unico produttore di apparecchiature per la litografia EUV (extreme ultra violet) in grado di utilizzare laser ultravioletti con una lunghezza d’onda di 13.5nm.
In aggiunta al monopolio sulla produzione di apparecchiatura EUVL, ASML è anche il principale produttore di apparecchiature per la litografia DUV (deep ultra violet). Non esiste chip avanzato che possa essere prodotto senza tali tecnologie. Il monopolio de facto di ASML sulle apparecchiature per i semiconduttori (strategicamente molto più rilevante rispetto alle elevate quote di mercato di TSMC, Intel e Samsung nella manifattura di chip avanzati) è il motivo per cui il governo americano sta da mesi trattando con la controparte olandese per fare pressione su ASML nell’interrompere l’esportazione di apparecchiature DUVL verso la Cina (le apparecchiature EUVL sono state bloccate nel 2019).
La possibilità per la Cina di produrre semiconduttori avanzati (obiettivo strategico del Partito Comunista Cinese) dipende dalla disponibilità da parte di ASML nella partecipazione ai pacchetti di sanzioni.
La lotta a colpi di sanzioni tra USA e RPC si sta rilevando sempre più intensa e dai suoi sviluppi dipenderanno le sorti dell’intera industria tecnologica mondiale; i Paesi Bassi rimangono ad oggi l’unico esportatore di tecnologia DUV a seguito delle sanzioni coordinate tra USA, Korea del Sud e Giappone ed il loro ruolo diventerà, per via dell’importanza di ASML, sempre più rilevante.
Fonte immagine: https://www.asml.com/en/products/euv-lithography-systems
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