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Teoria biodinamica: astrologia, omeopatia e altro (corno)letame

Il giorno 08/02/2022 è stata discussa la proposta di legge che equipara all’agricoltura biologica quella biodinamica, e che prevede la creazione di un “piano nazionale per le sementi biologiche, finalizzato ad aumentare la disponibilità e migliorarne l’aspetto quantitativo con riferimento a varietà adattate all’agricoltura biologica e biodinamica”, insieme ad un fondo per il finanziamento del suddetto piano.

Insomma, un modo per tutelare ed aiutare la pratica biologica e quella biodinamica: la differenza tra le due è però netta e problematica. Infatti, l’agricoltura biologica è un sistema di produzione agricolo disciplinato e regolamentato dall’unione europea e che esclude l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi. Promuove metodi volti a produrre alimenti con sostanze e processi naturali, come la concimazione derivante da scarti dell’industria zootecnica o l’utilizzo della “lotta biologica” o di sostanze non sintetizzate per la lotta ai parassiti e alle piante infestanti.

L’agricoltura biodinamica, per quanto venga spesso accorpata alla agricoltura biologica, è una pratica che potremmo definire simile nei fatti, ma completamente differente nei presupposti.

Questa nasce da una serie di 8 lezioni, intitolate “Impulsi scientifico-spirituali per il progresso dell’agricoltura”, tenute dal filosofo esoterista Rudolph Steiner nella città di Koberwitz, nel 1924. Steiner nasce nel 1861 ed è il creatore dell’Antroposofia, disciplina filosofica che pretende di studiare in modo scientifico la materia e lo spirito, concependo la realtà come una unica manifestazione mutevole di un pensiero divino. Egli sosteneva di poter vedere il mondo attraverso “gli occhi dello spirito”, e di capire la vera essenza degli enti materiali che ci circondano e del loro interconnettersi con l’universo. Non a caso, nelle lezioni sulla biodinamica, Steiner presenta l’attività agricola come un insieme di pratiche per il potenziamento delle energie vitali e le capacità naturali del suolo e delle piante, mentre concepisce l’intero “sistema fattoria” come un organismo da nutrire ed energizzare.

È una teoria antiscientifica, una pratica ritenuta valida da una manciata di agricoltori che decidono autonomamente di applicarla, e ovviamente non c’è nulla di male in tutto ciò. Tuttavia, sia negli scritti di Steiner stesso, sia nelle intenzioni delle società fondate dai suoi seguaci, si intravedono degli atteggiamenti irrazionali spesso utilizzati per portare credito a teorie ciò di cui io vorrei parlare, partendo da questa teoria.

Procediamo con calma e partiamo da ciò che è il fondamento della teoria biodinamica: le “forze cosmiche”.

Le forze terrene e cosmiche operano nella fattoria attraverso le sostanze della Terra. […] Tutto ciò che convive con il silicio contiene forze che non provengono dalla Terra ma dai cosiddetti pianeti lontani, i pianeti oltre il Sole: Marte, Giove e Saturno.[…] D’altra parte, le forze dei pianeti vicini al Sole -Mercurio, Venere e la Luna- lavorano attraverso il calcare e sostanze affini.

In pratica, stiamo ponendo alla base della nostra teoria agricola una entità misteriosa e indefinita che il nostro filosofo ha concettualizzato (ma potremmo dire inventato), funzionante secondo regole non del tutto dimostrate. Soprattutto, il modo in cui queste si manifestano nella materia rimane tanto vago da poter abbracciare letteralmente qualsiasi fenomeno. Possiamo capirlo bene proseguendo con la nostra lettura:

“Tutto ciò che è connesso con le forze della riproduzione e della crescita lavora attraverso queste forze che scendono dal Cosmo alla Terra: dalla Luna, Venere e Mercurio tramite la natura calcarea. […] D’altro canto, quando le piante diventano cibo per gli animali e gli umani, allora Marte, Giove e Satruno, lavorando attraverso la natura silicea, sono interessati nel processo.”

La vita di ogni essere vivente rimane connessa a tali forze, che però non spiegano null’altro. Ci sarebbe già molto da dire, ma prima prendiamo per buona la cosa e andiamo avanti: stando a tali ragionamenti, possiamo solo affermare che la lavorazione delle piante avrà sicuramente a che fare con questo concetto di forza cosmica, permeante l’universo.

In più, l’utilizzo di queste forze trova la massima espressione nell’unificazione con un principio omeopatico della diluizione e della dinamizzazione, insieme all’astrologia, due teorie scientificamente indimostrate e classificate come pseudoscientifiche. Il primo esempio di questa crasi lo troviamo nella spiegazione di una pratica chiamata “Cornoletame”, o preparato 500:

Prendete il letame, infilatelo nel corno di mucca e seppellitelo in profondità nel terreno. Così facendo, conserviamo nel corno le forze in precedenza esercitate nella mucca, ovvero le forze che hanno la capacità di irradiare tutto ciò che ha capacità vitale o astrale. Essendo completamente circondato dalla terra, tutte le forze che tendono ad astralizzare sono concentrate nella cavità interna del corno. E così il letame è vivificato da queste forze.”

Ma quando va eseguita questa operazione?

Durante l’inverno, nella stagione in cui la terra è più viva. L’intero contenuto del corno diventa interiormente vivo. Perché la Terra è più interiormente viva nel periodo invernale.”

La tautologia è palese, ma continuiamo:

Devi utilizzare un corno ripieno di letame, diluito con circa mezzo secchio d’acqua. Devi, tuttavia, combinare accuratamente l’intero contenuto del corno con l’acqua. Devi metterti al lavoro e mescolare velocemente […]Poi, velocemente, invertire la direzione, in modo da far girare il contenuto del secchio in senso opposto.[…] Per una area maggiore da annaffiare, dovrete diluire sempre più la miscela.” e ancora “Non ci possono essere dubbi, l’agitazione a mano ha tutt’altro significato rispetto all’agitazione meccanica. Un meccanicista, ovviamente, non lo ammetterà. Devi considerare bene la grande differenza che fa. Quando mescoli manualmente, tutti i delicati movimenti della tua mano entreranno nell’agitazione. Anche i sentimenti che hai, dunque, potranno entrarci.”

Gli ingredienti di questa teoria pseudo-spirituale sono ormai quasi tutti presenti, manca poco. Il secondo esempio che possiamo prendere è più esplicito per quanto riguarda gli effetti degli astri e lo troviamo nella sesta lezione come consiglio per derattizzare i campi:

Catturate un topo abbastanza giovane e spellatelo in modo da recuperare la pelle. Ora avete la pelle (ci sono sempre abbastanza topi, ma devono essere topi di campo se volete fare questo esperimento). La pelle del topo però deve essere ottenuta quando Venere è nel segno dello Scorpione.”

Tale pelle andrebbe poi bruciata e le ceneri sparpagliate per avere un risultato. Gli altri preparati, che vanno dal 500 (già visto) al 507 sono visibili anche sul sito ufficiale dell’agricoltura biodinamica, ma hanno tutti componenti simili, a partire dal “cornosilice”, fino ad arrivare ai riti con intestini di vacca ripieni di piante e quant’altro, da dinamizzare con colpi manuali e diluire in acqua.

Come potete leggere, nella frase sottolineata si nota il primo degli atteggiamenti ascientifici. La retorica utilizzata da Steiner è precisa: non ha intenzione di mostrare come la dinamizzazione manuale sia migliore di quella meccanica e perché, e nemmeno di dimostrare secondo quale principio può essere determinato, ma ribalta l’onere della prova, screditando la possibile confutazione: non spetta al meccanicista ammettere (credere) ciò che ci fa piacere sentire e nemmeno dimostrare come non cambi nulla tra due fenomeni, ma spetta a Steiner dimostrare la differenza. L’onere della prova spetta a colui che cerca di affermare un principio di causa-effetto (se mescolo a mano, allora ho un effetto migliore). E non è l’unica frase che troviamo nei suoi scritti ad avere un significato così distorto. Da un estratto delle lezioni sull’alimentazione scopriamo che:

Gli scienziati di oggi si occupano unicamente della materia, solo delle percentuali di materia – quanto carbonio, ossigeno, azoto, idrogeno siano contenuti, per esempio, nelle proteine. Ma così non si capisce proprio niente della materia. La scienza materialistica non conosce affatto la materia, perché la si conosce solo quando si sa come entro di essa lavora lo spirito.”

Un atteggiamento chiuso come quello di Steiner non permette dialogo: egli parte dal presupposto che la scienza sia fallace e si aggrappa a ciò per validare il suo pensiero. Non appena la “scienza materiale” trova un punto di contatto con le sue teorie, però, la validità è comunque garantita:

Se parliamo di forze radianti, i materialisti ci crederanno, perché anche loro parlano di radio!

(L’elemento Radio fu scoperto dai coniugi Curie nel 1898; si parlava di radiazioni elettromagnetiche in ambito scientifico da anni ormai).

Chiudendo un occhio sull’evidente mistificazione del concetto materialista di “radiazione“, questo comportamento porta ad una chiusura a priori verso ogni possibile critica, mentre si accetta e si abbraccia ciò che ingenuamente si crede porti validità alla propria idea.

In ogni caso, gli scienziati sono gentili e di natura curiosa: se anche Steiner non ha provato a dimostrare come preparati del genere possano migliorare i prodotti dell’attività agricola, degli studi che confrontano le coltivazioni biodinamiche con quelle tradizionali esistono, come ci mostra il prof. Bressanini sulla rivista LeScienze:

Un articolo di confronto sul suolo fertilizzato usando sia compost biodinamico sia non trattato conclude che «non sono state trovate differenze tra il suolo fertilizzato con compost e preparati biodinamici rispetto a quello dove i preparati non sono stati utilizzati».”

E ancora, riguardo uno studio che compara le coltivazioni con preparati biodinamici a quelli tradizionali, applicato alla viticoltura, mostra che: “In relazione ai vari parametri chimici, fisici o biologici investigati non è stata trovata nessuna differenza significativa tra gli appezzamenti trattati in modo biodinamico e quelli non trattati. Inoltre, non sono state riscontrate differenze nelle più sensibili misure di attività microbica.”

Non ci sono dubbi sulla insensatezza delle pratiche e di come le conseguenze che queste dovrebbero portare sul mondo materiale siano confutate. Rimane da capire come affrontare l’idea spirituale del mondo e delle forze cosmiche: è possibile affermare che tali forze non esistono? Sarebbe possibile dimostrare che tali forze invece permeano, a detta di Steiner, la materia e quei particolari elementi chimici?

Ovviamente no: non si avrà mai una prova definitiva dei concetti alla base della teoria biodinamica. Le forze cosmiche e lo spirito non sono pragmaticamente misurabili poiché non hanno nulla a che fare con la materia. Un povero sperimentatore composto di atomi, invece, potrà entrare a contatto solamente con altra materia: non potremmo misurare questi concetti e definire una loro validità; come nessuno potrà dire che non esistono. Ed è proprio questa la risposta che basta per scartare la teoria.

Il fatto che non esistano prove che dimostrano l’inesistenza dello spirito e delle forze cosmiche non è una prova a favore della loro esistenza, mentre il fatto che non esistano dimostrazioni a favore della loro esistenza basta per poterla scartare.

Dobbiamo poi considerare, come abbiamo già detto, che l’idea dello spirito e delle forze cosmiche permettono, secondo l’esoterista, l’avverarsi di ogni fenomeno. Ma se ogni fenomeno possibile è certificato dalla teoria, essa non potrà mai definire un margine di falsificabilità: essere infalsificabile significa essere non valida scientificamente.

L’infalsificabilità ci porta più problemi: il primo riguarda la conoscenza.

Ipotizziamo che la nostra teoria infalsificabile (perché tratta di enti non-materiali) sia confermata. Essa non darà una conoscenza in più per la descrizione dei fenomeni naturali, poiché con o senza di essa la materia continuerebbe a comportarsi in un modo semplice, che possiamo calcolare tramite strumenti di misurazione e che continueremo a studiare per comprendere meglio. Quindi confermarla equivale al rigettarla.

Ora ipotizziamo che, una volta confermata e ritenuta valida la teoria di Steiner, un domani nasca un’altra teoria altrettanto infalsificabile e con la pretesa di spiegare anch’essa ogni fenomeno naturale tramite altri enti metafisici. La conoscenza umana arriva ad un bivio: quale sarà quella vera?

Impossibile dirlo, poiché entrambe sono infalsificabili, e quindi entrambe potenzialmente vere.

Ma chi ci vieta di tenerci strette due teorie che spiegano le cose oltre la materia e infalsificabili?” vi chiederete voi. La riposta è: “nessuno!” ovviamente. Ma non avrete una conoscenza ‘definita’ dei fenomeni naturali, poiché le due teorie potrebbero benissimo essere in contrasto tra loro, e quindi accetteremmo degli assurdi logici in cui tutto è niente e viceversa.

La Scienza naturale moderna, che cerca di arrivare ad una conoscenza rigorosa dei fenomeni naturali, arriva a capire i principi causali in modo univoco, prevedibile e replicabile, attraverso il metodo e le dimostrazioni.

L’unica cosa che ci resta da fare è misurare le conseguenze che queste teorie avrebbero sulla materia per avere più conoscenza su delle pratiche e cercare dei principi di causa-effetto misurabili sperimentalmente. Se anche ci fossero dimostrazioni sull’effetto di un preparato biodinamico sulle coltivazioni, ciò non sarebbe comunque una dimostrazione dell’esistenza delle forze cosmiche e dello spirito, quanto più una dimostrazione che degli elementi presenti nei preparati potrebbero causare un effetto x sul prodotto finale. Ma attenzione, le conseguenze che i preparati steineriani dovrebbero avere sono state già falsificate con gli studi scientifici sopra descritti (ops, era uno spoiler).

In definitiva, la teoria fa acqua sia nei principi, sia nelle pratiche materiali. Si riduce ad una pratica simile alla agricoltura biologica per gli effetti e per la mancanza di sostanze chimiche di sintesi, ma basata su principi magici ed esoterici. Insignificante se non per il simbolo che potrebbe portare in un parlamento, per la speranza che dà alle teorie pseudoscientifiche di avere un posto nella politica e nella vita pubblica. Dare un posto così grande ad una teoria come l’agricoltura biodinamica significa aspettarsi di vedere, in una proposta legge di un domani, la medicina antroposofica eguagliata alla medicina tradizionale, anch’essa basata sullo spiritismo sopra citato e che potrebbe a tutti gli effetti essere nociva per gli individui.

Indipendentemente dalla loro approvazione (che per fortuna non c’è stata), dare spazio in parlamento a teorie di questo genere è svilire il lavoro della comunità scientifica e accademica italiana. È una ennesima fonte di ridicolo in un Paese che già svilisce il lavoro dei suoi ricercatori e li regala all’estero. E, infine, è un insulto agli obbiettivi energetici e di emissioni di co2 che l’Europa si è data per i prossimi decenni, poiché questi potranno essere raggiunti solo attraverso la promozione della ricerca e del rigore metodologico nelle scelte politiche dei prossimi anni: il biodinamico non ci mostra credibili.

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