“Sono pronto a recarmi in visita in Arabia Saudita per eliminare le differenze, se ci saranno le condizioni appropriate”, lo dice il ministro degli Esteri dell’Iran Zarif annunciando la sua intenzione di riaprire un dialogo con Riad.
Zarif lo ha dichiarato in un’intervista alla tv Al Masirah, canale satellitare dei ribelli Houthi nello Yemen. Zarif ha confermato anche che ci sono contatti aperti con il Pakistan e il premier Iman Khan per favorire la mediazione tra Teheran e Riad.
Secondo Zarif, la Repubblica islamica è pronta a cooperare con i sauditi per ridurre le tensioni nella regione e fermare la guerra nello Yemen. Le tensioni tra i due Paesi erano salite alle stelle dopo l’incidente che aveva coinvolto di recente una petroliera iraniana al largo delle coste saudite, colpita da un missile.
All’inizio del mese, anche lo speaker del parlamento iraniano Ali Larijani aveva affermato che il suo Paese era pronto a lavorare con i sauditi per trovare una soluzione alla sanguinosa guerra civile nello Yemen, accusando gli Usa di voler interferire nel dialogo diplomatico.
Il presidente dell’Iran Rohani ha lanciato da parte sua la HOPE, Hormuz Peace Endeavour, una iniziativa alle Nazioni Unite per la sicurezza marittima nel quadrante.
L’Iran, un Paese che sostiene gruppi terroristi come Hamas ed Hezbollah, e che minaccia apertamente lo Stato di Israele, rafforza quindi la sua posizione egemonica, presentandosi ancora una volta come lo Stato guida del Medio Oriente.
Anche di questo bisognerà tenere conto quando sarà il momento di fare un resoconto della politica estera del presidente Trump in Medio Oriente. E dei suoi errori strategici.