Dimenticate l’ambiente, ormai Greta Thunberg è diventata una no global qualsiasi.
Sul suo profilo Instagram, la attivista per l’ambiente svedese ha scritto che si possono “rompere le regole” se questo serve alla battaglia sul clima.
Greta si riferisce alla proteste di Extinction Rebellion che hanno bloccato Londra nelle ultime settimane e all’intervento della polizia per riportate l’ordine nella capitale inglese.
Greta ha commentato così il divieto della polizia di manifestare a Trafalgar Square: “Se protestare per l’umanità è contro le regole, allora bisogna rompere le regole”.
Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha subito rincorso Greta e gli Extinction Rebellion su questa china scivolosa, spiegando che il divieto della polizia è stato eccessivo. I ribelli del clima devono poter “manifestare nella legalità”.
Cosa che peraltro sta avvenendo regolarmente nella illegalità, visto che il divieto di Scotland Yard non viene rispettato. Da qui gli arresti della polizia.
Scotland Yard però non ha negato il diritto di manifestare, si è limitata a vietare la okkupazione continua di Trafalgar Square, poiché Londra ci sono anche persone che lavorano, gente comune e turisti, centinaia se non migliaia di persone al giorno che avranno pure il diritto di attraversare la città senza restare bloccati per ore.
La richiesta di manifestare altrove è stata ignorata dai ribelli del clima. Insomma, il movimento capeggiato da Greta Thunberg si sta riducendo ogni giorno che passa da originale forma di mobilitazione giovanile al più scontato antagonismo no global.
Totale disprezzo verso ogni tipo di compromesso, aperto atteggiamento di sfida verso la autorità costituita, ribellione senza se e senza ma. Ma non si capisce cosa c’entri tutto questo con il riscaldamento globale.
Una rottura di scatole, più che una rottura delle regole. Speriamo solo che nel prossimo post su Instagram, Greta non scriva che per difendere il clima bisogna menare la polizia.