Questo è dedicato a chi telefona alla Zanzara per ricoprire Cruciani di insulti, a chi soffre di prurito alle mani e non resiste a dar il meglio del suo turpiloquio nei post altrui sui social Network, a chi riversa il proprio astio creativo e compresso su Twitter, a chi ha Berlusconi, Salvini o Renzi come amico su Facebook per sfogarsi verbalmente la domenica come ultras allo stadio, a chi scende in piazza contro, a chi lo ha più liberale, a chi ha il libretto delle istruzioni, a chi ha vite grigie, a chi l’amor più non fa da troppo tempo, a chi è superiore dalla nascita.
Dio ci ha donato del libero arbitrio perché cosa buona e giusta, talmente libero, pensate, che siamo liberi di utilizzarlo o meno.
La radio ha una manopolina (o dei tastini a seconda del modello) per cambiare canale, i numeri sul telecomando hanno il medesimo scopo, su Facebook c’è la possibilità di smettere di non ricevere aggiornamenti come su Twitter e nella vita c’è la possibilità di dire no.
Che liberali o ribelli siete, come potete pretendere di dimostrare superiorità intellettiva, morale o maggior efficienza se perfino nel piccolo anziché lavorare per proporre un proprio modello e dimostrarne i vantaggi perdete energie, concentrazione, tempo, denaro, fegato e nervi a insultare il prossimo e a cercare di convincere chi pensate esser cretino di essere tale? Quale sforzo più inutile?
Inoltre è dimostrato che alimentare le ossessioni dando importanza a ciò che non merita finisce per farle crescere fino ad esserne sovrastati. Scriveva Oscar Wilde tra le tante frasi per i cioccolatini “Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli.”
Quindi, un consiglio, tra persone di medio intelletto, per carità, per migliorarsi la vita e far sì che le cose non importanti finiscano nel loro meritato oblio, questo libero arbitrio… U-SA-TE-LO.