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Roma, una capitale per non residenti

Una città, Roma, che continua a far parlare di sé soltanto per i continui disagi che fa provare sulla pelle dei cittadini quotidianamente. Spazzatura, trasporti inefficienti, frutto di un comune troppo presente nelle aziende preposte, che oltre a non garantire un servizio decoroso, pesano oltremodo sulle tasche dei cittadini. Questi ultimi comunque rappresentano forse il problema principale della capitale. Vediamo perché.

Atac contro la Nato per il weekend lungo.

Venerdì 20 maggio. Ennesimo sciopero Atac, servizio di trasporto pubblico romano che da anni dovrebbe essere privatizzato.

Perché dico questo? Perché questa era la volontà della cittadinanza quando a novembre 2018 si andò a votare il referendum per la messa a bando di questa fallimentare azienda comunale. Vinse il sì, anche senza quorum perché non previsto per legge. A nulla servì la campagna di disinformazione messa in atto dai 5 stelle e dalla stessa sindaca Virginia Raggi. Il Tar del Lazio confermò appunto la vittoria per la messa a bando di Atac. Roma meritava di meglio. Ma nulla cambiò.

Fatta questa premessa storica, vi chiedo: immaginate se una compagnia privata scioperasse di continuo (mettendo in seria difficoltà la popolazione) adducendo scuse come l’invio di armi all’Ucraina e l’annesso intervento militare? Ve lo dico io: non succederebbe. Un’azienda, l’Atac, che da anni fornisce un pessimo servizio e pesa non poco sui conti del Comune di Roma, ma che è tenuta in piedi solo per chiari ed evidenti tornaconti elettorali.

Da giugno addio alla metro A di sera.

Non soddisfatta dei disservizi continui, l’amministrazione comunale ha deciso di chiudere tra due settimane, per un anno e mezzo (18 mesi!) la linea di Metro A dalle ore 21, paralizzando di fatto la città nelle ore notturne.

Questa linea di Metro infatti copre un’area vastissima, che parte da Anagnina, ai confini con i castelli romani e arriva a Battistini (18 km^2). La chiusura è dovuta a “lavori”, scusa estremamente generica. Questo provvedimento creerà non pochi problemi a tutti i romani e qui provo a spiegarne alcuni.

Iniziamo dall’inquinamento, in quanto in mancanza di un servizio di trasporto alternativo alla macchina, si dovrà ricorrere alla propria autovettura, aumentando così le emissioni nocive per l’uomo. La presenza di più veicoli comporterà un aumento del traffico notturno e se sommiamo a questo anche le difficoltà di viabilità (ZTL) e la ricerca disperata di parcheggio, il quadro risulta spaventoso. Tutto ciò avrà un peso economico non indifferente, visto il prezzo del greggio e anche la necessità, in molti casi, di rivolgersi a parcheggi a pagamento. Il sindaco Gualtieri ha promesso una città inclusiva. Non si è iniziato certamente nel migliore dei modi.

Danni ai lavoratori.

Questa colpo di genio del comune di Roma parte in concomitanza con la stagione turistica romana. Orde di turisti, troveranno chiuso un servizio di movimento essenziale che nelle loro città è dato per scontato.

Non solo, anche i tassisti si lamentano, in quanto il loro numero non potrebbe coprire tutte le eventuali richieste dei turisti come sostituzione alla metro.

Non solo. Anche i ristoratori del centro potrebbero subire degli ingenti danni sia per quanto riguarda i coperti, sia per il personale, in quanto molti camerieri del centro ovviamente non vivono in centro e dovranno ingegnarsi per ritornare a casa.

Insomma una bella frittata romana, come piace molto di questi tempi ai cittadini.

La passività dell’opinione pubblica romana.

Ma cosa ne pensano i cittadini di Roma capitale? Nulla. I partiti di opposizione presenti nella giunta comunale? Scomparsi. Questa completa assuefazione dei romani tutti ha generato 6 anni di inutile giunta Raggi e ora anche danni ancora più ingenti, come il blocco di un servizio essenziale.

Quanto ancora dovrà subire la città affinché la sua popolazione mostri segni di vita, o quantomeno dibattito pubblico? Il cittadino romano doc vive completamente immerso in una realtà astorica, fatta di un “sogno che era Roma”, accecato forse dalla storia millenaria della città, che poco c’entra con quella attuale.

La capitale attuale è una città sporca, malfunzionante, vecchia, senza opportunità per i ragazzi, ma a questo il cittadino romano medio non pensa. I suoi pensieri sono rivolti all’oggi per l’oggi e se avrà il tempo, tra una carbonara e un’amatriciana, forse verrà il tempo di affrontare i problemi che questa città si porta dietro da 20 anni.

Chi ha a cuore Roma dice chiaramente che questa città, purtroppo, non ha nessuno standard di vita pareggiabile con qualsiasi capitale europea. Il problema che le voci fuori dal coro sono troppo poche e invece sono troppi coloro che la esaltano per niente. Povera Roma.

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1 comment

Dario+Greggio 24/05/2022 at 12:01

roma è “un cacatoio a cielo aperto” – in particolare perché esistono i romani ;)

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