I telegiornali stanno trasmettendo proprio mentre scriviamo i servizi dedicati al rientro a Ciampino di Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, due dei quattro tecnici italiani della compagnia Bonatti rapiti in Libia il 20 Luglio 2015. Rimangono poco chiare le circostanze delle operazioni che hanno portato alla loro liberazione e all’uccisione dei colleghi Salvatore Failla e Fausto Piano. Pollicardo e Calcagno sono stati trattenuti prima del rientro in Italia dalle autorità militari di Sabratha, che hanno organizzato una conferenza stampa in cui ai giornalisti non era concesso fare domande. Sabato il ministro degli Esteri del governo di Tripoli (quello che in teoria dovrebbe essere più “vicino” all’Italia, a differenza del governo di Tobruk appoggiato da Francia ed Egitto) aveva dichiarato ad una televisione locale che il suo governo non accetterà mai alcun intervento militare straniero sul proprio territorio. Da mesi sono in corso operazioni sul terreno condotte da forze speciali francesi, britanniche e statunitensi, come scrive qui Guido Olimpio. A queste unità potrebbero aggiungersi le nostre, sotto il diretto comando della presidenza del Consiglio, attraverso l’AISE. Le forze speciali (per intendersi il 9° Reggimento Paracadutisti “Col Moschin” dell’Esercito, il Raggruppamento Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei” della Marina, il 1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania” dell’Arma) sono considerati “assetti strategici” e dovrebbero muoversi quando è chiara la strategia da perseguire, come ha osservato il generale Fabio Mini nel corso di un’intervista alla trasmissione Otto e Mezzo. Il problema è che non appare chiara la strategia italiana nel rovaio libico, come scrive Paolo Mieli sul Corriere.
Fra gli altri articoli (sull’andamento dell’economia italiana, sulla fusione l’Espresso – La Stampa, sui cosiddetti “poteri forti”, sulla figura e le opere di Sergio Ricossa) Vi consigliamo di non perdere le 10 slide dedicate ai liberali militanti presentate da Simona Bonfante nel corso dell’evento organizzato da LibDem a Milano sabato scorso. Un salutare e ironico bagno nella realtà per la nostra area politica, abituata a prendersi troppo sul serio.
“Il borghese crede nella gerarchia,
non crede nelle classi sociali:
la sua gerarchia è individuale”
Sergio Ricossa – Straborghese – IBL Libri, Marzo 2010
Crisi in Libia
A New Lybia With ‘Very Little Time Left’ di Scott Shane e Jo Becker – The New York Times
La missione in Libia e i pericoli per l’Italia di Paolo Mieli – Corriere della Sera
Libia, fallimento di uno stato di Lorenzo Cremonesi – Corriere della Sera
Economia italiana
Quelle regole basate sullo zero virgola di Enrico D’Elia – lavoce.info
I calcoli sulla pensione. E sulla sua reversibilità di Mario Sebastiani – lavoce.info
Se la coperta è corta bisogna privatizzare di Alessandro De Nicola – l’Espresso
Fusione Gruppo l’Espresso – La Stampa
Dopo la fusione, il Corriere. Chi lo compra? Mosse e idee di Salvatore Merlo – Il Foglio
La fusione che elimina i poteri forti di Giuliano Ferrara – Il Foglio
Editoria, Agnelli a nozze con De Benedetti: La Stampa all’Espresso e Fiat lascia il Corriere della Sera di Stefano Feltri e Carlo Tecce – Il Fatto Quotidiano
In ricordo di Sergio Ricossa
Un ricordo di un grande economista liberale italiano – della Redazione – Istituto Bruno Leoni
Il liberalismo di Sergio Ricossa di Lorenzo Infantino – Il Sole 24 Ore
Riflessioni sulla politica
De Bortoli parla a Libero, la profezia: “Che cosa temo di Renzi e dove ci porterà” di Pietro Senaldi – Libero
Come la teoria dei giochi spiega l’ascesa di Donald Trump di Massimiliano Trovato – Econopoly
Liberali militanti
Il liberale militante in 10 slide di Simona Bonfante – KULISCIOFF
Politica monetaria
Così gli «elicotteri» delle banche centrali hanno perso il controllo dell’inflazione di Enrico Marro – Il Sole 24 Ore
Fra i peggiori della settimana
Panebianco, un professore è un’altra cosa di Silvia Truzzi– Il Fatto Quotidiano