Premessa
Avrei volentieri evitato di scrivere in merito al ddl Zan, in cui le parti sono sostanzialmente polarizzate e rifiutano ogni argomento difforme dalla propria visione. Il ddl in questione non è perfetto, nè mi entusiasma perché riconosco che l’impatto concreto sulla vita delle persone sarebbe abbastanza limitato. Allo stesso tempo non mi scadalizza l’idea che possa essere approvato e trovo gran parte delle obiezioni strumentali e superficiali.
Dopo una prima fase di studio e dubbio, ho deciso di prendere posizione a favore per una pura questione di trade off. Nelle condizioni politiche attuali, credo che ci siano più pro che contro. Credo anche che fosse sbagliato rinunciare all’occasione che mi ha offerto Immoderati di argomentare a favore della legge, soprattutto dopo la pubblicazione dell’articolo di Giacomo Taza che pone al centro del dibattito tanto spunti interessanti quanto perle rare di superficialità.
Questioni di opportunità politica
Nella polarizzazione senza senso del ddl Zan sono emerse due posizioni che hanno ricevuto una particolare visibilità. Un nutrito gruppo di social-progressisti che, di fronte a ogni episodio di omofobia, sbandieravano la possibile approvazione del ddl Zan come panacea di ogni discriminazione. Nondimeno, i conservatori contrari in gran parte sostengono che, essendo complesso che la modifica della legge Mancino renda gli italiani più tolleranti, l’intero impianto del disegno di legge sia da buttare.
Per quanto riguarda i primi, c’è poco da commentare. Pensare di utilizzare la legge penale per modificare il comportamento della cittadinanza è sostanzialmente ingenuo, in quanto inefficace, e anche un po’ inquientante. Per quanto riguarda i secondi, tra cui Taza rientra, invece, occorre ricordare che il ddl Zan è composto di due parti, alle disposizioni in materia penale sono affiancate alcune politiche attive di cui parleremo dopo, che sono il vero motivo per cui la maggioranza della destra è contraria. Buttare via il bambino con la presunta acqua sporca non è banale.
Invito i lettori a leggere le argomentazioni contrarie al disegno di legge Zan portate dall’associazione Extrema Ratio, anticipando che le trovo in parte condivisibili. Qualcuno si chiederà perché, allora, rimango favorevole all’iniziativa di Alessandro Zan. Quando la politica si trova a decidere deve affrontare dei trade off, è molto raro che una proposta abbia esclusivamente effetti positivi o negativi oppure che ci si trovi a giudicare il miglior disegno di legge possibile in tale ambito. La posizione di Extrema Ratio è, a mio avviso, conciliabile solo con una revisione della vigente legge Mancino che però non è politicamente possibile al momento nè lo sarà nel prossimo futuro. La scelta è, quindi, tra mantenere intatta tale legge oppure ampliare le sue tutele ai cittadini che subiscano discriminazioni sulla base sesso, genere, orientamento sessuale e disabilità. Se l’impianto della Mancino deve permanere, e per ora è inevitabile, tanto vale che sia veramente inclusivo.
Le politiche attive del ddl Zan
Questa parte è, a mio avviso, la più interessante e importante per la tutela di chi appartiene alla comunità LGBT+. Si tratta effettivamente di incidere in modo positivo sul lungo periodo. Da liberale, credo che serva specificare un punto. Non mi entusiasma l’idea che lo stato “incida” sui comportamenti dei singoli, per questo è necessario che i suoi interventi siano circoscritti e il più possibile neutri. Questo è il caso del ddl Zan.
Il disegno di legge prevede la destinazione di fondi a favore di centri a sostegno delle vittime di violenza motivate da orientamento sessuale e identità di genere, per prestare assistenza legale, sanitaria, psicologica, e anche vitto e alloggio. Verrà introdotta, tramite l’articolo 7, una giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia. Viene celebrata a livello internazionale già dal 2005 il 17 maggio di ogni anno, in memoria della rimozione da parte dell’organizzazione mondiale della sanità dell’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali.
Ciò che il ddl Zan prevede a tal proposito è semplicemente l‘impegno per le scuole e le altre amministrazioni pubbliche a realizzare iniziative di sensibilizzazione sui temi sopracitati. Cade immediatamente la narrazione, cui anche Taza aderisce, dei “corsi gender nelle scuole” che dovrebbero indottrinare i bambini all’ideologia gender. Chi porta avanti tesi simili è profondamente ignorante o profondamente in malafede, mi spiace ma tertium non datur. Veramente qualcuno pensa che sia un’imposizione irricevibile spiegare a bambini e adolescenti che essere omosessuali, bisessuali o transgender è normale? In quel caso non c’è nemmeno bisogno di commentare, si definiscono da soli. E, stavolta, non mi dispiace nemmeno dirlo.
Per puro divertimento intellettuale, tuttavia, ammettiamo che esista la versione mediatica della teoria gender (esatto, non ideologia!) e che essa venga spiegata negli istituti scolastici. Una teoria è una teoria. Si studiano già teorie politiche e sociali altrettanto contestabili, anzi probabilmente di più, a seconda della cultura personale e familiare di ognuno. Il marxismo e il nazionalismo, a mio personalissimo avviso, fanno una quantità di danni enormemente maggiore. Non per questo impedirò ai miei figli di studiarne le radici e gli sviluppi.
GPA e identità di genere, le bufale sul ddl Zan
Il ddl Zan non dà “il via libera” a quello che i conservatori chiamano strumentalmente “utero in affitto”. Il nome tecnico di tale pratica è gestazione per altri o maternità surrogata, essa è al momento vietata in Italia e che è in alcun modo nominata nel testo.
Inoltre il disegno di legge non darà la possibilità a un uomo di definirsi una donna senza una “certificazione” ufficiale: nominando “l’identità di genere”, infatti, la transizione di genere non viene regolamentata. Da qui vengono meno tutte le obiezioni poste alquanto maldestramente anche da Taza, relativamente ai bagni pubblici, alle carceri e alle competizioni sportive agonistiche. Sono questioni serie, non scontate, che non devono essere risucchiate in un dibattito lacerante che non le riguarda.
In conclusione
La presunta argomentazione dei più cialtroni a destra è la necessità di introdurre una legge contro “l’eterofobia”. Posto che non mi risultano casi di cronaca di omosessuali che picchiano e insultano degli eterosessuali, mi limito a segnalare che il ddl Zan riguarda le discriminazioni relative a tutti gli orientamenti sessuali. Il tenore medio delle critiche è decisamente basso, l’impressione è che gli oppositori si debbano posizionare più per partito preso che per motivi concreti.
Tuttavia, alcune argomentazioni tecniche contrarie sono tanto rilevanti quanto taciute verso l’opinione pubblica. Questa mi sembra un’altra indicazione a suffragio della mia tesi, la polarizzazione del proprio elettorato è l’unico obiettivo vero. Come già anticipato, per un misto di questioni di opportunità contingente e parziale apprezzamento del disegno di legge, spero che venga presto approvato.
3 comments
Salve, ho letto il vostro articolo ed è per questo che mi sento in dovere di rispondere ad alcune cose. Il motivo per cui ho dei dubbi sul DDL ZAN è per quanto riguarda l’utilità di questa legge che nel concreto non fa assolutamente nulla e ve lo voglio dimostrare. Partiamo dall’incitamento alla discriminazione e alla violenza, se una persona insulta,dicendo per esempio “f*****o di m*rda, il ddl zan non potrebbe intervenire perché questo è un caso di ingiuria e quindi il ddl zan non potrebbe fare niente a riguardo. Invece per quanto riguarda la violenza, essa è già punita per legge con mesi di carcere oppure con una multa molto alta e per quanto riguarda il movente qui entrano in gioco i futili motivi che prevedono anche in questo caso una pena(se non sbaglio si tratta di ergastolo ma nel dubbio vi lascio le fonti dove potete approfondire). Poi avete parlato dei fondi stanziati per le organizzazioni pro lgbt ma che in realtà è una bufala perché in tutto il disegno di legge non viene proprio menzionata questa cosa e anzi semmai si dice il contrario (articolo 5 “dall’attuazione del comma 1 non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”). L’unica cosa di sensata che c’è in questo disegno di legge è l’istituzione della giornata nazionale contro l’omobitransfobia che non è proprio la cosa più spettacolare che ti puoi aspettare. Quindi tutto questo commento per dire che il DDL ZAN poteva essere fatto meglio perché così come è fatto è da buttare nella spazzatura ed è un peccato perché poteva sembrare qualcosa di utile ma appunto,come avete potuto notare, non è niente di che ed anzi è inutile su questo e non mi venite a dire “ma dobbiamo farlo perché è simbolo importante che rappresenta un miglioramento della nostra società” perché non è per niente una scusa. Detto questo,spero di non avervi annoiato troppo e sotto vi lascio le fonti dove potete approfondire meglio la questione
Per il resto,buona giornata
A me invece ha annoiato. E parecchio.
Dai non te la prendere. Comunque ecco le fontise ti interessa:
356433.pdf
https://www.brocardi.it/codice-penale/
https://www.laleggepertutti.it/224544_se-picchio-una-persona-cosa-rischio