Con la chiusura di Ilva perderemo 3,5 miliardi di euro. 2,6 miliardi di euro al Sud nella sola Puglia. Lo dice il centro studi Svimez.
Le perdite dirette e indirette della chiusura del più grande polo della siderurgia europea, compreso l’indotto, potrebbero arrivare a 3,5 miliardi di euro.
2,6 miliardi solo nella Puglia del Ministro Lezzi che, ancora ieri, rivendicava ‘Taranto ai tarantini‘, ironizzando con Salvini.
Ma c’è poco da scherzare. Parliamo dello 0,2% del Pil italiano bruciato, lo 0,7% del Pil del Mezzogiorno.
L’export perderebbe 2,2 miliardi, e i consumi delle famiglie crollerebbero di 1,4 miliardi — se si calcolano gli stipendi mancati dei lavoratori di Ilva e dell’indotto.
Oggi Ilva dà lavoro a quasi 10mila addetti, oltre 15mila persone con l’indotto. Tutti rischiano di perdere il salario.
Di Maio diceva “in 3 mesi abbiamo risolto la crisi Ilva“. L’hanno risolta a modo loro. Hanno distrutto Ilva. Nel silenzio complice della sinistra.
E con Renzi che, dopo aver benedetto questo esecutivo, ora propone un emendamento per reinserire lo “scudo” per i manager.
Ci vorranno anni, ma chi in Italia ha una coscienza liberale deve darsi una tabella di marcia serrata per il nostro sud.
Certezza del diritto per chi investe. Zone speciali con tassazione zero. Un vero piano di rilancio industriale. Così il Sud tornerà a crescere.