Morgane Guihot è una ragazza di 27 anni di Nantes. Oggi però si trova a oltre 1600 Km dalla sua città d’origine. Ha una casa a Mussomeli, un comune siciliano da poco più di 10.000 anime. Guihot ha scelto questo borgo siciliano come sua seconda casa non solo perché completamente stregata dalla bellezza dell’isola, né tanto meno perché rapita dallo stile di vita meridionale. Morgane Guihot è volata fino in Sicilia con suo marito approfittando dell’iniziativa case a 1€ promossa dal comune siciliano assieme a molti altre località italiane.
Case italiane a 1€, la notizia fa il giro del mondo
Della possibilità di compare casa a 1€ o poco più se ne parla ciclicamente. Sono moltissimi i comuni, specie meridionali, che ogni anno lanciano questa iniziativa. La notizia fa letteralmente il giro del mondo, finendo sulle prime pagine dei principali quotidiani internazionali. A lanciare iniziative di questo tipo sono soprattutto comuni che si stanno spopolando, pieni di casolari e appartamenti fatiscenti che necessiterebbero di un bel lavoro di restauro.
L’idea di avere una casa di proprietà spendendo meno di quanto si pagherebbe un Happy Meal da McDonald fa ovviamente gola a molti, soprattutto agli stranieri che già si immaginano a fare la Dolce Vita all’italiana una volta in pensione. Ma la verità è che la maggior parte delle persone una volta appreso dell’iniziativa fa un bel sorriso e poi va avanti con la sua vita. La fantasia rimane tale. Anche perché i dubbi sono molti: cosa succede una volta che si acquista una casa da 1€? Siamo sicuri che non ci sia la proverbiale fregatura… sempre all’italiana?
Menomale che il mondo è fatto anche di inguaribili coraggiosi. Tant’è che la stessa iniziativa lanciata da Sambuca, sempre in Sicilia, ha visto il sold-out di tutte le case messe a disposizione. È la CNN a raccontarci la storia di alcune delle persone che non ci hanno pensato due volte e sono venute in Italia a costruirsi casa con un investimento minimo. Persone soprattutto straniere, giovani americani o europei come Morgane.
La storia di chi l’ha fatto davvero
Acquistare casa ad 1€ prevede ovviamente degli obblighi, gli edifici devono essere rimessi nella condizione di essere abitabili. E questo richiede un piccolo investimento. Ma nessuno degli stranieri intervistati dalla corrispondente della CNN Silvia Marchetti ha giudicato l’onere eccessivo, anzi. “Siamo entrambi artigiani e innovatori, abbiamo fatto la maggior parte del lavoro da soli”, spiega Morgane Guihot che ora a meno di 30 anni si ritrova proprietaria di una splendida abitazione da 50 metri a Mussomeli. “Il lavoro da fare è stato minimo, ed è stato fantastico vedere il nostro bilocale riprendere nuovamente vita”. L’appartamento dei due francesi ha anche una splendida terrazza da 15 metri che dà su una vista invidiabile. Mussomeli ora sarà il loro nido durante le vacanze natalizie ed estive. A convincerli a fare l’investimento? Il costo della vita inferiore rispetto a quello francese, e poi ovviamente la bellezza del posto. Quanto alla proverbiale fregature all’italiana, i due francesi non l’hanno ricevuta. Mussomeli è attrezzata con negozi e alimentari, non è sperduta o isolata, ma vicina alle principali mete dell’isola e la gente è cordiale.
Morgane e suo marito non sono da soli. Anche l’imprenditore belga Patrick Janssen ha fatto la stessa scelta, con la differenza che lui, dopo aver visto le diverse case proposte ad 1€, è rimasto rapito da un’altra casa proposta a 10.000€ e ha deciso di investire su quella. Janssen optando per un edificio in condizioni migliori guardava al lungo termine: “tra 20 anni i miei figli avranno una casa ancora in condizioni perfette. Se qualcosa mi succede, loro avranno una casa dove poter vivere, e quando saranno grandi potranno venire qua con gli amici”. Anche Janssen pensava alla casa in Sicilia come una soluzione per le vacanze, ora però alla CNN racconta che starebbe valutando di fare della Sicilia la sua nuova terra per quando sarà in pensione. “Sono rimasto molto sorpreso dal fatto che acquistare e rinnovare una casa è molto più semplice in Sicilia di quanto non lo sia in Belgio”, ha anche aggiunto.
Per qualcuno l’opportunità di comprare casa a poco è stata anche l’occasione di riscoprire le proprie origini. Come nel caso di Meredith Tabbone, consulente finanziario di Chicago ma con sangue siciliano nelle vene. Meredith ha scelto la località di Sambuca, insignita del titolo di borgo più bello d’Italia. A Sambuca l’iniziativa lanciata dal sindaco ha riscosso un interesse così grande che la domanda ha superato di gran lunga la disponibilità di case ad 1€. È andata a finire con una mega-asta dove gli immobili, tutti fatiscenti e da restaurare, sono stati venduti ad un prezzo medio di 25.000€. Insomma, altro che euro ma che ci vogliamo fare: è il fascino dell’Italia sull’immaginario comune globale.
Sgarbi lanciò l’idea, ma a lui andò male
Il primo geniaccio ad aver avuto l’idea delle case ad 1€ è stato Vittorio Sgarbi, all’epoca sindaco di Salemi. Purtroppo la sua idea si schiantò contro il muro della burocrazie e di altre complicazioni. Non se ne fece nulla. Ma la sua proposta venne ripresa negli anni a seguire da molti borghi e comuni in tutta Italia. Zungoli (Campania), Patrica (Lazio), Montieri (Toscana), Ollolai e Nulvi (Sardegna), Mussomeli, Gangi e Regalbuto (Sicilia), giusto per fare qualche nome.
L’iter, prendendo l’esempio di Sambuca, funziona così: si acquista l’unità immobiliare ad 1€ (ma abbiamo visto che nel caso specifico le cose andarono diversamente), contestualmente ci si impegna anche a versare 5.000€ a titolo di cauzione. L’acquirente, infatti, si impegna a restaurare l’immobile per renderlo abitabile entro tre anni dall’acquisto: il deposito serve a garanzia di questo impegno e viene poi restituito. “Non stiamo svendendo o regalando nulla, è un’iniziativa per rilanciare il turismo”, aveva sottolineato il primo cittadino del comune. E i frutti iniziano a vedersi.
Decine di comuni si trovavano nella situazione di dover rinnovare decine di immobili abbandonati e rilanciare il turismo locale, magari portando persone giovani e con un buon potere d’acquisto. Normalmente si sarebbe creato un fondo ad hoc, il Governo avrebbe inondato Mussomeli e Sambuca di finanziamenti a pioggia, e l’amministrazione regionale siciliana avrebbe imbastito una campagna promozionale stra-pagata e dalla dubbia efficacia. Per una volta si è fatta una scelta diversa. Una intelligente, a costo zero e sostenuta da una burocrazia leggera. Una scelta che, ma guarda un po’, si è dimostrata vincente.
1 comment
non ci sarà nessuna sicilia, tra pochissimi anni ;)