La grande ingiustizia è quella che, sotto gli occhi di tutti, sta avvenendo a danno degli studenti meritevoli di alcune regioni italiane. Risale a poco tempo fa la pubblicazione dell’elenco delle eccellenze scolastiche, in cui si evidenzia il primato della regione Puglia, che vanta ben 934 diplomati con Lode; quasi tutte le regioni del Sud Italia primeggiano in questa singolare classifica, a dispetto delle regioni del resto dello Stivale.
I numeri lasciano riflettere non poco, dati INVALSI alla mano, perché gli alunni delle stesse regioni – precedentemente risultate eccellenti – hanno ottenuto esiti mediocri nelle prove di Italiano e Matematica, in totale controtendenza con le votazioni ottenute alla maturità.
L’ingiustizia, tanto dal lato meritocratico quanto economico, è assai grave, il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) infatti stanzia annualmente circa 500-800 € come premio – proprio per quegli studenti che si diplomano con il prestigioso 100 e Lode – in ottemperanza all’Articolo 34 della Costituzione: “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno il diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso”.
Gli studenti meritevoli godono anche di un ulteriore vantaggio: a discrezione dell’Università che andranno a frequentare, potranno ottenere – qualora prevista – l’esenzione dal pagamento delle tasse universitarie per il primo anno di corso.
Un vantaggio economico totale che, se goduto, sarebbe stimabile attorno ai 2500 € per studente e che viene evidentemente assegnato con un metodo inadeguato, arbitrario tanto quanto obsoleto, che alimenta l’ingiustizia e irride idealmente proprio chi, con l’Articolo 34, volle garantire opportunità tramite meritocrazia vera, e non ributtante assistenzialismo.
Questa non vuole essere una lapidaria polemica nei confronti del mezzogiorno, come tante se ne vedono, bensì una forte critica agli iniqui sistemi di assegnazione di denaro Pubblico destinato ad eccellenze, quelle vere, del farraginoso sistema scolastico Nazionale. L’auspicio è che si giunga a breve ad una misurazione oggettiva del merito, da parte del MIUR, basata su criteri oggettivi e su scala nazionale, per valorizzare le effettive eccellenze, da qualunque parte d’Italia esse provengano.
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Nicola Ghisalberti
Nato a Bergamo nel 1992 sono appassionato di giornalismo politico e sportivo. Studio Economia; credo nella penna, primo baluardo a difesa della libertà.