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CronacaGiornalismo

In ricordo di Giuseppe Turani

Si è spento ieri all’età di 79 anni Giuseppe Turani, decano del giornalismo economico. Turani di giornali ne ha attraversati parecchi: il Corriere della sera per un triennio, l’Europeo, Il Mondo, ma soprattutto L’Espresso e Repubblica sin dalla sua fondazione. Dirigerà a più riprese proprio l’inserto economico di Repubblica, affari e finanza.

Il suo merito più grande è stato di rendere intelligibile, comprensibile a tutti, gli arcana imperii del mondo della finanza e dell’economia. “La sua – ha scritto Paolo Griseri su La Stampa – fu in fondo una grande opera di democratizzazione del racconto economico. La capacità di renderlo più appetibile, meno austero, sottraendolo alla stretta cerchia degli addetti ai lavori, fu un elemento decisivo per rendere la discussione sulle scelte economiche più diffusa e pubblica”.

Il suo nome è legato a un libro di notevole successo, Razza Padrona – “storia della borghesia di Stato”, scritto a quattro mani con Scalfari, e in qualche modo prodromico al lancio del quotidiano La Repubblica, in cui svelava le trame relative alla nazionalizzazione del settore energetico e alla nascita dell’Eni, le collusioni tra politica e imprenditoria, i corposi conflitti di interesse, avendo come bersaglio prediletto il presidente della Montedison Eugenio Cefis. “Vi si raccontava in che modo i boiardi dell’industria pubblica s’erano affrancati dal potere politico ed anzi avevano finito con l’asservirlo ai loro disegni di espansione; e in che modo fossero riusciti a piegare alle loro strategie gli orfani della pubblica amministrazione e a manomettere le casse dello Stato, in ciò prontamente imitati dai loro concorrenti privati”, ricorda Scalfari in La sera andavamo in via Veneto. Uno dei suoi ultimi libri, del 2009, è un elogio del capitalismo (W il capitalismo), pur essendo lui un critico indefesso dei capitalisti all’italiana, in troppi avvezzi a vivere all’ombra dello Stato e prosperare grazie ai suoi munifici sussidi.

Ideologicamente di tendenza democratico – riformista, più recentemente vicino alla idee propugnate da Renzi (non a caso ieri Italia viva gli ha tributato gli omaggi più sentiti), era molto attivo su facebook, ove commentava con passione i fatti di politica ed economia.

Ferruccio de Bortoli lo ha ricordato così: “Turani è stato un grande divulgatore, ha raccontato l’economia attraverso le storie non solo i numeri. E aveva quello speciale sense of humor lombardo con il quale sapeva irridere i potenti facendo finta di essere benevolo. Pochi giorni fa sono passato in corso Venezia a Milano davanti al ristorante il Girarrosto, dove Turani ha pranzato per tanti anni allo stesso tavolo. Ci incontravamo lì. Il girarrosto adesso è chiuso e non c’è più nemmeno Peppino”.

1 comment

Gianni Lanxi 09/01/2021 at 22:45

Possibile che Turani scrivesse anche su Espansione? O ricordo male?

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