Facciamo come il Giappone è una specie di disco rotto sovranista.
Certo, facciamo come il Giappone, però prima ricordiamoci di smantellare le “riforme” appena approvate in Italia. Il pilastro della “crescita” economica giapponese non è certo l’acquisto di titoli pubblici da parte della banca centrale. Per certi versi, il QE giapponese è la risposta doverosa delle autorità all’eccesso di risparmio che si forma nel settore privato.
Il segreto della crescita nel Sol Levante è basato sull’aumento della forza lavoro ottenuto attraverso tre interventi: sollecitando la partecipazione femminile come mai nella storia giapponese, incoraggiando l’immigrazione e (udite, udite) allungando l’età lavorativa.
Infatti in Giappone quasi 1 anziano su 4 lavora. È un dato impressionante, se si considera che in Europa il tasso di partecipazione degli ultra 65enni si attesta al 6.0%. Al 7.0% in Germania, addirittura al 3.1% in Francia. In Giappone, raggiunge il 23.5%.
In Italia si può fare come in Giappone? Bisognerebbe iniziare smantellando la riforma che ha mandato anticipatamente in pensione coloro i quali non hanno ancora compiuto i 65 anni di età. Questa misura è incompatibile con il modello giapponese.