fbpx
AttualitàFinestra sull'EuropaSpeaker's Corner

Il Coronavirus non ha Scalfito i Vizi dei Politici

I vizi dei politici

Il Coronavirus non ha scalfito le pessime abitudini dei politici. Il governo non fa che annunciare, come e sicuramente peggio dei governi precedenti, provvedimenti in difesa di cittadini e del Paese e mai in una prospettiva di reali riforme e cambiamenti virtuosi.

Il Presidente del consiglio, non ha formulato alcuna idea innovativa per rendere il nostro paese più efficiente, Si pavoneggia in intemerate quotidiane contro la Germania o altri paesi del Nord accusandoli di provocare, con il loro rifiuto alla creazione di un debito comune europeo, la fine del progetto Europa.

Innanzitutto e’ ignobile (o addirittura comico) pretendere che paesi più virtuosi ed efficienti paghino i debiti di paesi a rischio default per la propria insipienza, in nome di una causa storica quale la costruzione della casa comune Europea. Ma la casta degli sconsiderati ignora considerazioni fondamentali senza le quali nessuna casa europea potrà mai vedere la luce.

Per comprendere le divergenze tra i paesi del Nord Europa e quelli mediterranei è necessario porsi tre domande:

  1.  Perché paesi come la Germania sono cresciuti molto più del nostro, hanno fatto meno debito e hanno istituzioni pubbliche molto più efficienti, serie e rispettose del cittadino?
  2. Perché i nostri giovani, i nostri ricercatori e professionisti riescono emigrando in questi paesi a costruirsi una carriera che mai avrebbero realizzato qui da noi?
  3. Perché i governi degli stessi paesi durano quattro o cinque volte di più che i nostri?

In tutta questa analisi molti sono i fattori determinanti che differenziano paesi come l’Italia dai loro. La maggior parte degli italiani pensa che i soldi a disposizione o finanziamenti piovuti dal cielo siano il motivo che determini la differenza tra noi e loro, tra le nostre istituzioni e le loro.

Purtroppo analizzando i numeri si scopre che i motivi sono ben altri, infatti nonostante abbiamo investito nella PA, facendo uno dei debiti record nel mondo, nulla è cambiato: non sono cambiati i nostri ospedali, le nostre scuole, le nostre università, le nostre strade fatiscenti, i servizi pubblici al cittadino. Abbiamo notato solo peggioramenti.

Le cause vere dei nostri problemi

I nodi secolari sono quelli mai affrontati: abbiamo una PA non solo inefficiente e una burocrazia asfissiante ma una gestione della cosa pubblica corporativa, spesso personale e familiare. Quanti di noi sono a conoscenza di bandi e concorsi pubblici senza alcuna regolamentazione del conflitto di interessi, con vincitori e candidati scelti ex ante?

Quanti di noi sanno che le nostre scuole, università ed enti hanno assunto negli anni per graduatoria o per stabilizzazione dei precari, ignorando il merito? Perché si continua a salvare una compagnia aerea che ha assunto più di tre volte il personale necessario, con aiuto di parenti, politici e sindacalisti, facendo debiti per dieci miliardi? In sintesi chi è testimone di una selezione di personale nella PA in base al merito o piuttosto per interessi personali e corporativi?

Quindi, prima di chiedere soldi o pretendere debiti comuni in Europa, quando il nostro Presidente del consiglio si rivolge ai leader nord europei, dovrebbe chiedersi: come mai sono io che chiedo aiuto e non loro? Perché i loro paesi sanno gestire meglio sia l’economia che l’emergenza Covid-19?

Perché i nostri giovani migliori, i nostri meritevoli professionisti emigrano da loro, hanno successo e non accade il viceversa?

Il problema principe del nostro paese è legato alla gestione devastante delle corporazioni, sindacale e politica, personale e familiare della cosa pubblica. Sino a quando non si metterà mano a questo cancro, non solo il paese non andrà meglio, ma nessuno di quei paesi che tanto critichiamo avrà fiducia in noi.

Non è vero affatto che la Germania, l’Olanda ed altri paesi del nord Europa saranno la causa del fallimento del progetto europeo, siamo noi l’elemento estraneo. E fino a quando non metteremo mano alla piovra corporativa che affonda e indebita la nostra amministrazione pubblica, in Europa non saremo mai i benvenuti.

3 comments

Stefano Caviglia 14/04/2020 at 07:45

Si però si rende conto che sta ripetendo le stesse cose che da decenni ripetono altri commentatori? Si tende conto che i nostri politici sono eletti da noi. Io, lei e i restanti milioni di italiani siamo il problema! Se ne rende conto? Insomma questa sua analisi è banale, noiosa. Guardi la sua vita, lei cosa ha fatto perché tutto vada per il meglio? A cosa ha rinunciato per un altro? Un’ultima cosa, i nordici saranno più virtuosi, ma si sono fatti gli affari loro alla grande… Sulla pelle degli altri. Non lo scorso.

Reply
davis13 14/04/2020 at 11:28

sarebbe interessante sapere come i nordici ” si sono fatti gli affari loro alla grande… Sulla pelle degli altri.”….non è certo mica colpa della germania se gli equipaggi dell’alitalia pretendevano di avere una navetta per gli spostamenti da e per l’aeroporto mentre quelli tedeschi si recano con l’auto aziendale oppure se da noi i sindacalisti scioperano in orario di lavoro oppure si mettono le riunioni sindacali per avere il permesso…la verità è che a tutti l’andazzo andava bene ma a quanto pare al di la delle alpi la pensano diversamente…e senza parlare dei noti problemi come evasione fiscale, corruzione e criminalità organizzata che se non li risolviamo noi, non possiamo mica incolpare gli altri paesi che tali problemi li sanno gestire meglio…

Reply
Aldo Mariconda - Venezia 14/04/2020 at 18:15

Io faccio parte dei pochi che a costo di essere noiosi ripetono sempre le stesse cose, ossia che l’Italia è ferma causa l’incapacità e/o la non volontà della poilitica di fare quelle riforme che sono necessarie a far decollare il Paese che soffre di bassa produttività, con troppe leggi, una burocrazia opprimente, troppe tasse e vincoli sulle imprese, quasi assente la cultura del Merito, della Concorrenza e del Mercato, scarsi investimenti su Scuola e Università, ecc., ecc..
E continuo a chiedermi il perché di tutto questo
E’ miopia pura. La miopia è un male diffuso. Ricordo una brillante lezione di Theodor Levitt ad Harvard, Spiegava come le aziende che sono fallite in genere sono arrivate a questo causa la miopia del management: quelle che avevano miniere di carbone avrebbero dovuto occupardsi non di carbone ma di risorse energetiche. Greyhound non di bus ma di trasporto, ossia allargarsi ad altri mezzi di trasporto seguendo il cambio delle abitudini del consumatore, come l’aereo.
E’ vero che la politica è legata alla struttura della società, agli interessi più forti, alle categorie più organizzate. Ma il problema non è solo italiano. Margareth Thatcher quando la GB era andata in crisi ha ribaltato il suo Paese che poi è decollato. Schroeder un po’ lo stesso in Germania. Ma entrambi poi hanno perso il potere.
Qui vale l’affermazione di W. Churchill, sulla differenza tra lo statista e il politico/politicante, il primo ha una visione strategica per affrontare il futuro, il secondo guarda solo alle prossime e più vicine elezioni.
Solo che da noi la classe politica se perdura nella sua miope chiusura vs. le riforme, si scaverà la fossa da sola. Il peggio è che la scaverà anche per noi cittadini inermi.

Reply

Leave a Comment

Verified by ExactMetrics