Chi mi conosce sa bene che non amo particolarmente il tema e che quando se ne parla mi limito ad un banale “chi se ne frega”. Eppure sento il bisogno di dire la mia, per il semplice fatto che sono stufo di sentirne parlare ormai da qualche anno. L’opinione pubblica è divisa tra maniaci della tradizione ed estremisti dell’integrazione, i quali si sfidano a suon di articoli, tweet e dibattiti televisivi in una battaglia che probabilmente non avrà mai fine.
Ma ciò che mi infastidisce particolarmente non è tanto la monotonia della discussione e delle argomentazioni portate da entrambe le parti, quanto la percezione di un obbligo di doversi schierare a tutti i costi per imporre le proprie idee agli altri. Abbiamo davvero il bisogno di legiferare su tutto? Sentiamo sul serio la necessità di omologarci in tutto e per tutto a livello nazionale? E se fossero gli alunni e gli insegnanti stessi a decidere cosa appendere e cosa non appendere nell’aula in cui trascorrono le loro mattinate? Ma ci fa proprio schifo la libertà di scelta?
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Filippo Massari
Co-fondatore di Immoderati.
Mi occupo di economia e lavoro a Fairfield University (Connecticut). Ho insegnato o insegno corsi di economia politica, economia monetaria, e macroeconomia. La mia ricerca si concentra su crescita economica e dinamiche d'impresa.