Ancora pochi mesi, poi per fortuna passeranno anche le sparate di questo mitomane in rincorsa disperata che vive in un mondo parallelo tutto suo. L’ormai comica ricerca di attenzioni che ha trasformato questo nuovo saltimbanco del “liberalismo” in un colmo vivente: il banchiere con mani in pasta ovunque che fa l’anti-establishment, l’imputato che fa il Torquemada, lo scricciolo politico che si atteggia a bullo, il boiardo che interpreta l’homo novus. Nel frattempo sta emergendo probabilmente un’altra bella candidatura milanese come quella di Stefano Parisi che toglierà ulteriormente spazio al suo velleitario tentativo di arrivare da solo alla presidenza del consiglio usando Milano come trampolino. Mentre recita la parte del moralista con Sala gli auguro tanta buona fortuna nei 2 gravi processi che gli pendono sul cranio (fra cui quello per amianto) che se fossero capitati allo stesso Sala lui avrebbe disgustosamente strumentalizzato ogni giorno. Come invece nessuno sta facendo con lui; senza contare che nella sua condizione di imputato Sala non si sarebbe neanche candidato. Moralismo cialtrone della peggior specie, tipicamente italiano: calvinisti intransigenti col prossimo, pelosamente cattolici con se stessi. Auguri anche perché credo davvero che sia innocente; che sarebbe stato più stimabile di tanti altri; che abbia attirato anche persone di rara qualità. Ma tutto ha un limite, e la sua storia doveva finire dopo essersi accorto dell’ovvio, e cioè che, nonostante la visibilità, i contatti e l’enorme sforzo economico, non è riuscito mai nemmeno a essere rilevato come soggetto autonomo nei sondaggi. Da qui la decisione di virare su Milano. Si è incaponito in un’impresa palesemente impossibile, che non ha alcun senso, in cui mancano gli spazi. Auguri quindi in primo luogo a lui perché esca dal Truman Show personale che si è costruito a suon di milioni e che lo ha fatto passare da manager di serie a a politicante di serie z. Dalle primarie di Prodi e da braccio destro di De Benedetti ai manifesti populisti per elemosinare l’attenzione di Salvini e Berlusconi, oltre che il voto di qualche vecchietta spaventata. Tutti (Sala, Berlusconi, Salvini, vecchiette) continuano fino a oggi a non filarselo: al massimo il centrodestra cercherà di sfruttare un suo appoggio proprio per avvantaggiare Parisi.
Ancora pochi mesi, poi la serena pensione. Augurandogli sinceramente complete assoluzioni.
2 comments
Mai letto un commento più feroce su Passera. Mi pare anche eccessivo tenuto conto dei tanti amici che si sono messi sotto la sua bandiera ma non posso fare altro che essere d’accordo sulla sostanza, anche se io non lo avrei fatto, essenzialmente per sensibilità verso gli amici disperati che si sono raccolti li non sapendo dove andare.
Ciao Franco, grazie del commento. La “ferocia” è data dall’aver maturato una certa insofferenza verso i toni della sua campagna e la sua protervia nel non voler guardare in faccia la scarsa realtà dei suoi numeri. Oltre che, come ho scritto, dal suo doppiopesismo morale e dal suo populismo d’accatto. Per il resto si tratta di una persona che ha grandi qualità e uno spessore di carriera tale che risulta quasi ridicolo vederlo annaspare nei bassifondi della politica per cercare attenzioni da altri che non lo considerano.